Undici opere, di cui sette ritratti inediti incentrati su Giuseppe Verdi e sul suo mondo. L’artista italiano Daniel Schinasi ha scelto Tel Aviv per proporre una visione ‘neo futurista’ del maestro di Busseto. Un ‘brindisi’ – l’ha definito con l’ANSA – in omaggio al bicentenario della nascita del musicista che, domani sera, sara’ celebrato, nell’ambito delle iniziative in atto da tempo a Tel Aviv, con la messa in scena della ‘Traviata’ all’Israeli Opera.
La Mostra – organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Tel Aviv diretto da Carmela Callea – apre domenica 12 maggio per restare nel ‘Performing Arts Center’ (co organizzatore dell’evento) dell’Israeli Opera fino a fine mese. ‘Un lavoro durato sei mesi – ha raccontato Schinasi – perche’ per questa occasione ho voluto realizzare solo opere inedite’. Dei sette ritratti, quattro riguardano il mondo verdiano: da Giuseppina Strepponi – prima soprano del Maestro e anche sua compagna – al librettista Francesco Maria Piave, all’editore Giulio Ricordi e anche al tenore Mario Del Monaco. I ritratti di Verdi lo presentano da giovane (‘non l’ho mai visto riprodotto’, ha detto Schinasi), nella posa classica (cilindro e sciarpa al collo) ripresa dal quadro di epoca di Giovanni Boldini e in ambito ‘Traviata’. ‘Non e’ stato facile cogliere il personaggio. Bisognava andare in profondita’ e per farlo – ha spiegato l’artista – sono ricorso alle biografie ma soprattutto alle sue lettere’.
Ed ecco dunque il Verdi di Boldini che diventa ‘dinamico’, con la sciarpa ora tricolore che gareggia con il bianco della barba e lo sfondo dove ‘esplodono’ i colori ‘lucenti’ cari a Schinasi. ‘E’ un predominio di verdi, azzurri e gialli, le tinte che a mio giudizio – ha proseguito – meglio lo descrivono’. Del resto Schinasi ha fondato la sua visione dell’arte come un luogo dove l’uomo ‘primeggia’ sulla tecnologia protagonista invadente della contemporaneita’.
‘Il mio neo futurismo – ha detto ancora – ha voluto essere la proposta di un secondo Rinascimento, con l’uomo al di sopra della tecnica. Oggi ci sono quadri contemporanei solamente e totalmente rossi, bianchi o neri. Ma dove e’ l’uomo ?’. Schinasi ha voluto rimanere fedele alla lezione di Boccioni (‘il piu’ grande artista contemporaneo italiano’), di Balla, di Severino. Di certo non a quella di Miro’ o Picasso. ‘Nelle mie opere e anche in queste dedicate a Verdi – ha spiegato – ho cercato di trasmettere questa primogenitura dell’uomo, senza la quale si va poco lontano’.
La rassegna di Tel Aviv – realizzata con la collaborazione dell’ambasciata italiana diretta da Francesco Maria Talo’ – si inserisce in questa visione: ‘sui ritratti – ha osservato Schinasi – ho lavorato, partendo dai disegni, quasi in contemporanea. Cominciavo con il primo, poi passavo al secondo e al terzo, per tornare al primo. Un modo per avere un’unita’ di linguaggio artistico’. La Mostra, proprio perche’ e’ esposta nel ‘Performing Arts Center’ dell’Israeli Opera che e’ , sara’ un tutt’uno con la ‘Traviata’ in scena: il pubblico trovera’ cosi’ una stretta connessione tra musica e pittura. ‘Era – ha concluso Schinasi – quello che volevo’.
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