Il Governo ha posto la fiducia alla Camera sul disegno di legge di Stabilità e quindi gli emendamenti presentati dai deputati eletti all’estero non sono stati presi in considerazione. Mariano Gazzola, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’estero e Coordinatore MAIE Argentina, commenta: “E’ strano che l’on. Porta, presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera, taccia su questo punto. Strano perché pochi giorni fa, lo stesso Porta aveva annunciato con grande pompa i risultati di una riunione del Comitato da lui convocata, in cui alcuni eletti all’estero alla Camera avevano deciso di sottoscrivere degli emendamenti a favore delle nostre comunità.
‘Un fatto storico’, ‘una risposta a chi ci chiede di lavorare assieme come eletti all’estero, di unirci’, aveva dichiarato Porta. A che è servito? La realtà ha dimostrato un’altra volta che Porta – e chi la pensa come lui – sbaglia. Porta continua a confondere ‘riunirsi’ con ‘unirsi’. Nessuno mette in dubbio l’importanza istituzionale di un Comitato per gli Italiani all’estero, che si riunisce periodicamente a discutere le problematiche delle nostre collettività all’estero. Ma il problema non è istituzionale, è politico. Oltre alle riunioni istituzionali, occorre una vera unione politica”.
“Gli eletti all’estero – prosegue Gazzola – fanno bene a riunirsi in Comitati alla Camera e al Senato. Ma farebbero molto meglio – e sarebbe molto più efficace – se si unissero in un unico Gruppo Parlamentare, sia alla Camera che al Senato. Non è tanto difficile da capire. Lo capisce sempre di più la nostra comunità”.
Ed è proprio questa la proposta che l’On. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha lanciato alcune settimane fa attraverso una video intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia: un unico gruppo parlamentare per gli italiani all’estero. Purtroppo, come ricorda ancora Gazzola, come risposta a questa proposta politica, Merlo ha ottenuto “un forte e deciso NO, tra gli altri, proprio dall’On. Porta, che ha detto che non ce n’era bisogno, perché esistevano già dei Comitati per gli italiani all’estero; aggiungendo che l’importante è ‘essere forti nei nostri gruppi sulle questioni più rilevanti’. La realtà un’altra volta lo smentisce: la fiducia posta dal Governo sulla legge fa decadere tutti gli emendamenti dei nostri eletti all’estero”.
Il Coordinatore MAIE Argentina sottolinea: “La realtà ci insegna che non sono i Comitati, bensì i Gruppi Parlamentari a decidere la continuità o no di un Governo, a influenzare l’agenda e le decisioni Governative e parlamentari, a far prendere determinate decisioni al governo di turno. Oggi al Senato, il Governo ha una maggioranza risicata. L’importanza di avere un Gruppo di Senatori che dia o meno il sostegno al Governo a secondo della sussistenza o meno di una politica favorevole alle nostre comunità sarebbe vitale. Costituire alla Camera e al Senato dei Gruppi parlamentari degli italiani all’estero, che coinvolgano parlamentari eletti in Italia che condividano con noi la convinzione che le nostre comunità rappresentano una risorsa per l’Italia, è una strategia innovativa che, soprattutto in questa fase politica, potrebbe modificare la storia e l’atteggiamento della classe politica ‘romana’ verso di noi. Solo così – conclude Gazzola – potremo avere dei risultati concreti e addirittura sopravvivere all’attacco di chi vuole togliere agli italiani all’estero la rappresentanza politica nel Parlamento Italiano”.
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