Va a ruba. E non è un modo di dire, perchè gli studenti della Columbia University, il celebre ateneo di New York, vanno matti per la Nutella e una volta usciti dalla mensa dell’ateneo, se la portano via. Un fenomeno nato all’improvviso, e immediatamente, non appena la Columbus ha inserito la celebre crema alle nocciole della Ferrero nel menù il mese scorso. Una iniziativa che è stata accolta in maniera entusiastica dagli studenti al punto che ogni settimana la Columbia spende 5.000 dollari in Nutella e ogni giorno ne vengono consumati oltre 45 chilogrammi. "La richiesta di Nutella – ha spiegato Vicki Dunn executive director del Dining Service dell’università, l’ufficio che si occupa appunto delle mense – è stata più grande di quello che ci aspettavamo. Gli studenti la prendono, la consumano e riempiono vasetti per portarsela via". Un successo inatteso, almeno in queste dimensioni e Vicky Dunn ha sottolineato anche la spesa di Nutella potrebbe raggiungere i 250.000 dollari l’anno se la richiesta e i consumi dovessero tenersi su questi livelli. Le due mense della Columbia, Ferris Booth Commons e John Jay, servono, quotidianamente, rispettivamente 3.000 studenti la prima e tra i 2.200 e i 2.600 la seconda. Ma il problema, se così si può chiamare, è che gli studenti della Columbia se la portano via la Nutella, una volta usciti dalla mensa universitaria, cosa questa che porterebbe a uno spreco perchè, è stato calcolato, i rifiuti stanno aumentando, un aumento registrato in modo particolare nell’ultimo anno. Il cibo gettato nei cestini dei rifiuti è aumentato di quasi 28 chilogrammi per ogni sessione, cosa che ha portato anche a un aumento dei prezzi, arrivati a 2.363 dollari per semestre per studente.
"Quando si arriva a pagare di più per i pasti – ha spiegato ancora Peter Bailinson, rappresentate degli studenti – le persone si sentono in diritto di prendere del cibo da portare fuori dalla mensa, ma quello che non comprendono è che il Dining Service utilizza il denaro che si ha in più per aggiungere nuovi elementi al pranzo, come ad esempio proprio la Nutella, ma anche per rinnovare e rendere più moderne le sale mensa". Il Dining Service comunque non sta pensando di terminare l’offerta di Nutella, che non è considerata particolarmente cara, ma, al tempo stesso potrebbe evitare di offrire altri cibi più costosi. "Ma data la quantità di pasti offerti – ha spiegato ancora Vicki Dunn – che raggiungono i 35.000 a settimana, ogni tipo di cibo può essere considerato costoso". Ma al di là di tutti gli aspetti economici del caso-Nutella c’è un aspetto che non può essere sottostimato e cioè che gli studenti stanno impazzendo per la Nutella e potrebbero accettare anche un aumento dei prezzi per poter continuare ad averla nei pasti universitari. E di sicuro, visto lo straordinario successo, la Columbia University non priverà i propri studenti della crema gianduia a base di cacao e nocciole creata da Michele Ferrero e che dal 1964 ha conquistato, si può dire, ogni angolo del mondo.
l nome, basato dall’inglese nut, nocciola, che però vuol dire anche matto, apparve il 30 aprile 1964 quando il vasetto di Nutella, per la prima volta, uscì dallo stabilimento di Alba della Ferrero. Una rivoluzione, immediata, un impatto che non risparmiò nessuno; oggi la Nutella è, senza dubbio, la crema spalmabile più diffusa nel globo. Un fenomeno di costume apparso anche in diversi film, come quello di Nanni Moretti ‘Bianca’, ma anche soggetto di saggi come il libro scritto da Gigi Padovani ‘Nutella, un mito italiano’, mentre Giorgio Gaber la utilizzò in una sua canzone, Destra- Sinistra: ‘Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra’.
Fin dall’inizio Ferrero ha adottato dei contenitori in vetro riutilizzabili come forma incentivante all’acquisto del prodotto, una volta svuotato del suo contenuto il contenitore può essere utilizzato come bicchiere di casa. I bicchieri furono presto impreziositi con immagini multicolore e una forma caratteristica. L’uso di immagini serigrafiche stilizzate con temi astratti o legati alla natura è durata sino all’anno 1990. Poi ci furono anche soggetti dell’animazione, ma non importa quello che appare fuori, come capita agli studenti della Columbia, si va matti per quello che c’è dentro.
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