Mario Caruso, membro del gruppo Per l’Italia-Centro Democratico, è felice e soddisfatto. Perché? In commissione Bilancio è stato approvato un emendamento che riduce – non elimina! – il taglio al fondo dei patronati. Insomma, il deputato eletto all’estero di origine siciliana è contento e canta vittoria perché ai patronati verrà tolto meno ossigeno di quanto previsto inizialmente: “Il taglio è stato ridotto a 15 milioni di euro, un importante passo in avanti rispetto ai 45 milioni inizialmente previsti”, commenta Caruso, che saluta “favorevolmente la valutazione del governo”. Povero Mario.
Povero te, Mario, se sei costretto a “salutare favorevolmente” un taglio di 15 milioni al fondo dei patronati. Che pena mi fa leggere certe tue affermazioni. Proprio tu, poi, che hai operato una vita nell’universo dei patronati italiani all’estero come dirigente Enas. Non provi almeno un po’ di imbarazzo nel votare una stabilità del genere?
“Il lavoro svolto dai patronati – scrive ancora Caruso – è fondamentale per mantenere il collegamento tra i cittadini e il territorio. Essi, inoltre, rivestono l’importante ruolo di collegamento tra le istituzioni italiane ed estere e i connazionali residenti al di fuori dei confini nazionali”. Tutto vero. Eppure il governo ai patronati taglia i fondi ancora una volta. E Caruso è “soddisfatto”. Si prepara anche lui, come la collega Fucsia Nissoli, a votare una stabilità lacrime e sangue per i connazionali? Domanda retorica. Questo, cari lettori, è l’andazzo, questo è ciò che passa il convento. Cari italiani all’estero, quando si tratta di scegliere i vostri rappresentanti in Parlamento imparate a votare. O le cose non cambieranno mai.
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