L’8 agosto, a Marcinelle, per la commemorazione della Giornata del Sacrificio del Lavoro italiano nel mondo, c’erano rappresentanti politici, delle istituzioni, dell’associazionismo, dei sindacati. Fra le forze politiche presenti, il Partito Democratico, Futuro e Libertà e il MAIE – il Movimento associativo degli italiani all’estero. E il PdL? Assente. Come ogni volta in cui e’ importante dimostrare interesse e sensibilità alle questioni che riguardano gli italiani nel mondo. Assente, come lo e’ a livello organizzativo nei cinque continenti. Assente, come lo e’ in via dell’Umiltà quando si tratta dei connazionali residenti oltre confine.
I rappresentanti del PdL in Europa, tali Picchi e Fantetti, secondo quanto ci risulta non si sono degnati nemmeno di inviare un messaggio alle commemorazioni di Marcinelle. Se ne sono totalmente fregati. Della serie "noi a Marcinelle? E che ci andiamo a fare?". Già, le onorevoli vacanze non possono di certo essere interrotte da impegni del genere.
Il PdL nel Mondo è ormai senza vergogna. Spudorato, nella sua strafottenza verso l’universo degli italiani all’estero. Il suo coordinatore – il senatore italoargentino – e’ in Sud America impegnato in chissà cosa; nessuno gestisce nè coordina un bel nulla, visto che nel partito fondato da Silvio Berlusconi gli italiani nel mondo sono da sempre un tabù.
Non invidio per nulla chi ancora oggi, all’estero, continua a sostenere un partito del genere, a difendere l’indifendibile, a giustificare i comportamenti di certi personaggi, che ci auguriamo possano terminare questa legislatura per poi non rientrare mai più in Parlamento. Ogni occasione è buona, per loro, per dimostrare di non essere degni di rappresentare gli italiani all’estero dentro e fuori quei Palazzi romani che contano. A casa!
ricky@italiachiamaitalia.com Twitter @rickyfilosa
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