“Vinciamo in tutto il mondo, specialmente nei Paesi dove le comunità italiane sono più numerose e attive, vinciamo in America Settentrionale, stravinciamo in Europa, pareggiamo in America Meridionale. Eleggiamo 24 esponenti nell’Assemblea Nazionale in quota Renzi, 16 ne elegge Cuperlo e 10 Civati. Un risultato che ha ancora più valore se consideriamo che noi avevamo una squadra fatta di volontari che si confrontava con un apparato che aveva in mano tutto”. Questo il commento di Luciano Neri, rappresentante di Matteo Renzi nella Commissione per il voto all’estero, di fronte ai risultati delle primarie Pd oltre confine.
“La straordinaria vittoria di Renzi anche all’estero costituisce non solo una domanda di cambiamento, ma rende finalmente quel cambiamento possibile. Se crediamo nella possibilità espansiva dell’Italia nel mondo, in termine di cultura e di prodotti, occorre rapidamente cambiare le istituzioni italiane all’estero, archeologiche e inutili, anzi, in taluni casi un ingombro da rimuovere nella strada del cambiamento. Organismi ormai collassati come il Cgie e gli stessi Comites, gli Istituti di Cultura, gli enti di gestione dei corsi di lingua, vanno ripensati nella struttura e nelle finalità. Per non parlare dell’Agenzia per il Commercio estero – continua Neri -, che ha sostituito l’Ice in realtà cambiandone solo il nome e mantenendo inalterati metodi, strutture, personale. O dello stesso Ministero degli Esteri, per il quale occorre pensare ad una riforma seria che allinei gli standard della nostra diplomazia ai livelli dei Paesi europei più avanzati, che ne alleggerisca la burocrazia, ne ringiovanisca il personale e ne riqualifichi, attualizzandola, una cultura dell’intervento ancora viziata dall’approccio che animava la diplomazia di fine ‘800”.
Secondo Neri occorre anche “una indagine conoscitiva sulla stampa all’estero, per tagliare i finanziamenti ai giornali finti e sostenere quelli veri. Gli eletti renziani che compongono oggi la maggioranza dell’Assemblea Nazionale della Circoscrizione Estero del Pd saranno il fulcro del cambiamento necessario e, ne sono sicuro, lo porteranno avanti assieme ai tanti giovani della lista Civati con i quali condividiamo molto, soprattutto la consapevolezza di cambiare in profondità il mondo dell’emigrazione italiana e le sue istituzioni. Spero che anche i rappresentanti della lista Cuperlo, pur rappresentando la componente più conservatrice, maturino il convincimento che il cambiamento non è solo una necessità, ma uno sviluppo positivo per il Pd e per gli italiani, ovunque residenti”.