Eugenio Marino, responsabile del PD nel Mondo, in merito ad alcune indiscrezioni su una ripresa del programma di chiusura dei consolati all’estero con relativi licenziamenti del personale in loco, dichiara: “Parlare oggi di chiusure di consolati e di licenziamenti significa solo aumentare il sentimento di sfiducia dei nostri connazionali nei confronti dell’Italia e generare una inutile confusione su scelte per le quali non si ha titolarità e che nessuno ha preso”. Secondo Marino il prossimo governo dovrà partire dalla commissione per la spending review attivata presso il MAE durante questa legislatura, una commissione “che ha individuato anche possibili sprechi e malfunzionamenti nel ministero dai quali si potrebbe partire per generare risparmi, garantendo però presenze e servizi all’estero”.
L’esponente del Pd invita i direttori generali della Farnesina a non fare, durante la campagna elettorale, “i ministri, anticipando scelte e indirizzi che spettano al prossimo governo e al prossimo ministro degli esteri”. La rete diplomatico-consolare in questo momento deve mobilitarsi, piuttosto, per assicurare “la certezza e la correttezza del voto attuando un’efficace vigilanza, al fine di evitare il ripetersi di casi di corresponsabilità delle autorità diplomatiche come è avvenuto in passato”. Marino si riferisce ai brogli e alle forti irregolarità nel voto all’estero a cui si è assistito alle Politiche del 2006 e a quelle del 2009: lo spettro dei brogli comincia a intravedersi anche in occasione delle Politiche di febbraio… Occhi aperti.
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