A seguito della proposta lanciata dal Presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, Ricardo Merlo, durante il secondo congresso Europeo del MAIE Europa del 17 Maggio scorso, di presentare una Legge per la tutela del Made in Italy, l’arch. Luigi Bille, in qualità di Vice Presidente del Movimento in Europa, assieme al delegato GB per il Made in Italy Enzo Oliveri, hanno lanciato una serie di eventi in Gran Bretagna per la costituzione di un gruppo consultivo, costituito da alcune delle più rappresentative associazioni di categoria del campo enogastronomico, della ristorazione e ospitalità della Gran Bretagna.
Il primo evento, svoltosi Martedì 04 Giugno presso il ristorante Fratelli la Bufala di Londra, ha visto la partecipazione di rappresentanti della Camera di Commercio, della Federazione Italiana Cuochi delegazione UK, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani delegazione UK, l’Associazione Italiana Sommeliers UK, l’I.M.A.H.R. (International Maîtres Association Hotel Restaurant) per la Gran Bretagna, la Consulta per la Regione Calabria per la Gran Bretagna e l’Associazione Maestri del lavoro sezione UK. La motivazione essenziale di questa riunione, riflette l’idea che il MAIE, attraverso Billè e Oliveri, inizi una fase di consultazioni con le associazioni di categorie che operano all’estero a favore della diffusione del made in Italy nel Mondo, per raccogliere informazioni e tecnicalità specifiche di settore da catalizzare all’interno della proposta di legge per la tutela e sviluppo del Made in Italy che verrà al più presto redatta e presentata in parlamento dal MAIE.
Dopo i saluti e le presentazioni di rito, Luigi Billè ha introdotto la tematica e le motivazioni della riunione esaltando il contributo degli italiani all’estero nella diffusione del made in Italy, citando l’annuario 2011 della Banca d’Italia che mostra i risultati di un’analisi riguardanti l’impatto nel PIL Italiano prodotto dell’esportazione del ‘Made in Italy’ in quattro Nazioni ad alta presenza di connazionali come Argentina, Germania, Svizzera e Francia. Billè ha fatto notare ai presenti che l’impatto sul PIL riportato da quest’analisi è dell’1.6% del PIL, equivalente a circa 25 Miliardi di Euro annui. Tale ammontare incrementa notevolmente se si considerano tutti gli altri paesi ad alta presenza di connazionali come Stati Uniti, Belgio, Gran Bretagna, Australia e altri Paesi Nord e Sud americani. A tal riguardo Billè ha tenuto presente che il totale può ammontare a 4% del PIL e quindi a circa 60-70 miliardi di Euro annui equivalenti a due finanziarie e questo è stato ritenuto da Billè il contributo degli italiani all’estero a favore della Madre Patria. In seguito, la parola è passata ai presenti che hanno, in maniera esauriente, messo a nudo le problematiche di settore in cui verso in questo momento la diffusione del Made in Italy all’estero.
Gli elementi principali che sono emersi e messi a confronto in questa prima tornata di consultazioni dai presenti sono stati i seguenti:
– Produzioni
– Distribuzione
– Marchi di tutela
– Promozione e certificazione del Made in Italy di qualità
– Contraffazione
A conclusione della riunione sono emerse alcune proposte settoriali interessanti con l’intento futuro di elaborarle con più dettagli per poi inserirle all’interno della proposta di Legge. I presenti dopo aver ringraziato Enzo Oliveri per l’organizzazione dell’interessante incontro, si sono proposti di rincontrarsi nuovamente quando la proposta di legge sarà redatta per verificare la fattibilità delle proposte elaborate durante la riunione.
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