Il Califfato islamico sfida il Giappone. Due ostaggi nipponici dell’Isis sono stati mostrati in un video in cui un uomo dall’accento inglese – forse lo stesso ‘Jihad John’ tristemente famoso per le decapitazioni di prigionieri occidentali – si rivolge direttamente al premier Shinzo Abe, in missione in Medio Oriente, ingiungendogli di pagare 200 milioni di dollari entro 72 ore per salvare le loro vite.
In Iraq, intanto, per la prima volta soldati occidentali sono stati impegnati in combattimenti sul terreno contro lo Stato islamico. E’ successo ad alcuni militari delle forze speciali canadesi che hanno risposto al fuoco di un gruppo di jihadisti mentre effettuavano un’ispezione al fronte con membri delle milizie curde Peshmerga. A riferirlo e’ stato il generale canadese Michael Rouleau, senza specificare per motivi di sicurezza la regione in cui e’ avvenuto lo scontro e aggiungendo che non vi sono stati feriti.
Il Canada fa parte della Coalizione internazionale a guida americana che dallo scorso anno compie raid aerei contro le postazioni dell’Isis in Iraq e Siria. La settantina di militari delle sue forze speciali presenti sul suolo iracheno sono impiegati solo come istruttori e consiglieri delle forze anti-Isis, ma sono autorizzati a rispondere al fuoco se attaccati. E’ quello che e’ avvenuto, ha spiegato Rouleau, quando la loro pattuglia e’ stata presa di mira con colpi di mortaio e di mitragliatrice. Il generale ha detto che le fonti di questo fuoco ostile sono state "neutralizzate" dai cecchini. Dalla Siria, intanto, arrivano oggi nuove drammatiche notizie. "Decine" di persone, tra cui donne e minori, sono state uccise da un bombardamento dell’aviazione del regime di Damasco su un affollato mercato nell’Est del Paese, secondo l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus).
L’attacco, hanno detto fonti locali, e’ avvenuto a Khansaa, nei pressi del confine con l’Iraq. Il premier giapponese Abe, nel frattempo, ha deciso di anticipare il suo rientro a Tokyo dalla visita in Medio Oriente in seguito al video pubblicato sul web con i due ostaggi. Si tratta di Kenji Goto, un giornalista freelance, di cui si avevano notizie dalla Siria fino all’ottobre scorso, e di Haruna Yukawa, un operatore di una compagnia militare privata, che si ritiene essere stato rapito nell’agosto scorso in Siria, dove si stava addestrando con gruppi ribelli.
I due ostaggi sono mostrati in ginocchio, in una regione desertica, vestiti con tute arancioni come i detenuti di Guantanamo e altri prigionieri dello Stato islamico decapitati lo scorso anno: gli americani James Foley e Steven Sotloff e i britannici David Haines e Alan Henning. Si tratta della prima volta che l’Isis chiede esplicitamente il pagamento di un riscatto per la liberazione di suoi prigionieri. Il premier Abe, da Gerusalemme, ha affermato che "la vita" dei due ostaggi e’ "la priorita’" del governo di Tokyo. Ma allo stesso tempo ha detto che la comunita’ internazionale deve "far fronte ai terroristi senza cedere ai loro ricatti". Nessuna indicazione univoca, dunque, sulla linea che il Giappone decidera’ di tenere, e in particolare se cedera’ all’esorbitante richiesta. Quella dello Stato islamico, ha comunque aggiunto Abe, e’ una minaccia "imperdonabile" a fronte della quale il premier ha detto di provare "profondo risentimento", chiedendo "il rilascio immediato degli ostaggi".
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