Gli italiani all’estero sono condannati all’autoesclusione dall’esonero dell’Imu e della Tasi sulla loro casa in Italia per effetto della rinuncia alla difesa dei loro interessi da parte dei loro eletti all’estero presso il Parlamento italiano. Gli eletti all’estero infatti – in particolare quelli del Pd -, con la loro inerzia e complicità, avallano e perpetuano la discriminazione già in atto relativamente al trattamento fiscale sugli immobili in Italia degli italiani nel mondo.
Sta di fatto che, contrariamente alle promesse ribadite anche ultimamente dal presidente del consiglio che intende eliminare l’Imu e la Tasi sulla prima casa a partire dal 2016, i nostri eletti, appagati da uno pseudo risultato che ha contribuito solo ad estendere la preesistente discriminazione di trattamento nei confronti degli italiani all’estero, non hanno manifestato alcuna intenzione di intraprendere in sede parlamentare idonee iniziative atte ad eliminare lo stato di fatto attuale e porre fine definitivamente alla questione, creando una parità di trattamento tra tutti coloro che in Italia sono in possesso di un’unica unità immobiliare non locata, senza distinzione di sorta. Ciò si evince chiaramente anche dalle recenti dichiarazioni da parte dell’On. Laura Garavini e dal diffuso e complice silenzio al riguardo da parte di tutti gli eletti, deputati e senatori, e dei due Comitati preposti alle questioni per gli italiani all’estero al Senato e alla Camera.
Dov’è, in effetti, l’impegno tangibile da parte dei sen. Di Biagio, Micheloni e di tutti gli altri che avevano assicurato di prodigarsi fino al conseguimento di un risultato finale a favore di tutti gli italiani all’estero?
Ne consegue che la legge di Stabilità, che molto probabilmente sancirà l’approvazione dei reiterati intenti del Presidente del Consiglio, sarà prossimamente licenziata dal Parlamento senza ristabilire quel senso di giustizia e di parità di trattamento a cui gli italiani all’estero fanno appello, lasciandoli in balia della indifferenza e all’arbitrio del potere che continuerà ad imporre un trattamento di sfruttamento proprio di quegli italiani che hanno dato e danno, attraverso l’investimento dei loro risparmi a seguito di anni ed anni di lavoro svolto all’estero, o non vendendo gli immobili da loro ereditati, un tangibile segno del loro attaccamento ai loro paesi di provenienza, continuando a fare confluire un congruo e sicuro capitale in Italia dall’estero. Farà ancor più rabbia riscontrare che la legge di Stabilità sarà licenziata quasi sicuramente con il voto a favore dei nostri “fedeli” rappresentanti che, ancora una volta, tradiranno le attese dei loro elettori confermando di svolgere a loro piacimento e secondo i loro personali interessi il ruolo a cui sono preposti.
Che la Garavini, e gli altri suoi colleghi, possa essere soddisfatta dell’operato del governo Renzi non sorprende neanche i più ingenui sprovveduti, soprattutto se si considerano il tornaconto personale ed il senso di gratitudine che la Garavini deve nei confronti di tutti coloro che le hanno consentito e le consentono tuttora di mantenere le posizioni acquisite senza alcun particolare merito fino al proseguimento dell’attuale legislazione.
Non sarà forse molto elegante, ma sicuramente efficace e calzante, riportare qui di seguito il sintetico commento da parte di un lettore a seguito delle dichiarazioni della Garavini, che potrebbe essere esteso a tutti coloro che strumentalizzano ed abusano del loro ruolo: “Cara Laura, invece di sparare queste enormi cazzate, perchè non vai a cagare?”. Parole volgari, vero, dalle quali prendiamo le distanze ma che riportiamo per dovere di cronaca e per fare capire quale sia il sentimento degli italiani nel mondo di fronte a certe dichiarazioni. Tale commento trova in ogni caso, senza ombra di smentita, la condivisione da parte di una stragrande maggioranza degli italiani all’estero che molto probabilmente avrebbero ritirato già da tempo, elezioni permettendo, la loro fiducia, non solo per la questione Imu, sia all’On. Garavini sia al governo in carica, ma anche a molti altri nostri rappresentanti eletti all’estero che non meritano di rappresentarci sia per la loro inerzia che per la loro manifestata inettitudine.
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