Cari onorevoli deputati e senatori eletti oltre confine, sono italiana residente all’estero, iscritta all’AIRE. Ho ereditato una casa in Italia, per la quale pago l’IMU come seconda casa, in un comune dove é stata applicata l’aliquota massima. Ciò mi chiede un impegno molto importante, con un impatto serio sulla mia vita. Nel dibattito sull’IMU fino ad ora, si é parlato molto di abolizione dell’IMU per la prima casa. Si é lasciata fra l’altro ai comuni, contrariamente al passato, la decisione sull’assimilazione degli Italiani residenti all’estero ai residenti in Italia per quanto riguarda la casa posseduta in Italia, con il risultato di evidenti differenziazioni. Sono sicura che cercherete di assicurare che nel dibattito venga introdotto anche il punto della situazione particolare degli Italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE.
In effetti, mi pare che l’elezione di una quota di parlamentari riservati agli italiani residenti all’estero trovi sua principale giustificazione nel desiderio e nella necessità di tener conto della situazione specifica degli Italiani residenti all’estero; l’assimilazione, di nuovo, degli Italiani residenti all’estero ai residenti in Italia, ai fini della tassazione sulla casa, costituisce un caso esemplare per dare un senso concreto alla elezione dei parlamentari all’estero; l’impatto finanziario di un’assimilazione mi pare avere un’incidenza del tutto minore in relazione alla necessità di salvaguardare l’equilibrio finanziario a livello nazionale, ma è significativo, nonchè fondamentale per ognuno degli Italiani residenti all’estero che desidera mantenere un legame con l’Italia, per esempio per ritornarci dopo la pensione. Cordiali saluti,
Gabriella Modica
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