Un milione di lavoratori stranieri via dall’Italia per effetto della crisi? "Una perdita" per il nostro Paese. Cosi’ il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione, Andrea Riccardi, in un’intervista all’ANSA prima della partenza per Torre Pellice (Torino), dove stasera partecipera’ al Sinodo Valdese. Il dato, proveniente dall’ultimo censimento dell’Istat, per il ministro e’ "probabilmente sovrastimato", tuttavia "ci sono sicuramente molti immigrati che, di fronte alla crisi, sono tornati nei paesi d’origine. Altri invece sono andati in altri Stati europei dove è piú facile trovare lavoro e integrarsi. Si tratta in generale di manodopera specializzata molto richiesta dagli imprenditori e di persone che si sono ben integrate: è un fenomeno che rischia di tradursi in una perdita per noi".
Il Governo, nel Consiglio dei ministri di venerdi’ scorso, ha adottato alcune iniziative in tema di immigrazione, come l’accordo di integrazione per gli immigrati, il potenziamento degli sportelli unici per l’immigrazione, l’informatizzazione dei procedimenti per il riconoscimento della protezione internazionale, l’attivazione della Conferenza permanente sulle religioni e di intese con le comunita’ straniere, l’approvazione della Strategia nazionale Rom. "La logica che guida il Governo – ha spiegato Riccardi – è che questo problema epocale non puó essere piú gestito solo con una logica di emergenza. La presenza dei lavoratori stranieri in Italia, come ben sanno gli imprenditori, è ormai fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del nostro Paese. Bisogna allora lavorare per integrare questi lavoratori nel territorio, favorendo legalità, rispetto delle leggi e reciproca comprensione e convivenza con gli italiani. Molto importante è la questione della lingua, senza la conoscenza dell’italiano è molto difficile integrarsi".
E in questa ottica e’ importante il contributo che le diverse confessioni religiose possono fornire all’integrazione: "penso da sempre che i leader religiosi, molto influenti all’interno delle diverse comunità presenti in Italia, possano fornire un grande apporto sui temi del dialogo, della comprensione e della convivenza. Per questo, a inizio mandato, ho costituito la Conferenza nazionale religioni, cultura e integrazione, nella quale i rappresentanti delle religioni presenti in Italia dialogano, tra di loro e con le istituzioni, su temi concreti che riguardano la vita delle loro comunità".
"I valdesi hanno da subito aderito con grande entusiasmo alla Conferenza, fornendo la loro importante esperienza e il loro fattivo contributo" ha precisato Riccardi spiegando, in vista della sua visita stasera al Sinodo, di essere "legato alla comunità valdese da antichi rapporti personali di amicizia" ma soprattutto di voler "rendere omaggio alla piú antica esperienza evangelica italiana, che è stata sempre di stimolo per la crescita civile, democratica e religiosa del nostro Paese". Ha inoltre sottolineato "la spiccata sensibilità e l’importante contributo che le comunità valdo-metodiste ed evangeliche hanno dimostrato sul tema dell’immigrazione, promuovendo sia i diritti degli immigrati sia avanzati processi di integrazione tra stranieri e italiani".
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