L’invasione di immigrati clandestini dalle coste del Nord Africa continua. Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, questa mattina a Roma nel corso della sua audizione davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen, lancia la sua proposta: "Bloccare le partenze o campi profughi in Libia". Il governatore lombardo ha annunciato di aver inviato una nuova lettera ai prefetti perche’ le Asl verifichino le condizioni sanitarie delle strutture che accolgono i migranti. "Il governo italiano deve spingere presso la Ue e l’Onu per organizzare campi profughi direttamente in Libia", ha ribadito Maroni.
"La mia proposta, condivisa anche da altri, e’ bloccare le partenze impedendo ai barconi di partire con un’iniziativa delle Nazioni Unite in Libia per organizzare campi profughi come accadde in Tunisia nel 2011", ha spiegato Maroni in Comitato Schengen a Roma. "Li’ si potrebbero fare le verifiche per vedere se ci sono i requisiti per la protezione internazionale e poi ripartire i profughi nei Paesi. 500 mila persone sono pronte a partire, se questa non e’ emergenza umanitaria non so che cosa lo sia. Il Governo italiano – ha spiegato – dovrebbe spingere in questa direzione. Questa e’ la soluzione, si puo’ fare giuridicamente, occorre una spinta politica forte perche’ mi rendo conto che nessun paese UE vuole accogliere, ma il rischio e’ che si arrivi a una situazione ingestibile. Mi sembra pero’ che l’Europa non ci senta".
LA LETTERA Nella lettera ai Prefetti della Lombardia in merito al fenomeno migratorio Maroni scrive: "Ho appreso da notizie di stampa dell’imminente trasferimento in Lombardia di ulteriori 500 immigrati, su disposizione del ministero dell’Interno. Vi invito a segnalarmi se queste notizie sono confermate, le date di arrivo, il piano di assegnazione provincia per provincia, le strutture individuate sul territorio regionale per la sistemazione degli immigrati. Tutto cio’ al fine di consentire alle Asl competenti di verificare tempestivamente la presenza delle condizioni minime igienico-sanitarie. In particolare, se si fara’ ricorso a immobili dismessi", ha spiegato Maroni. "E’ una lettera scritta da un presidente di Regione preoccupato, sento le preoccupazioni che arrivano dal territorio e voglio trovare delle risposte".
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