Mentre Papa Francesco va a Lampedusa per portare un messaggio di speranza e solidarietà, c’è chi è felice quando riceve la notizia che un barcone pieno di immigrati è affondato. E’ il caso del senatore leghista Erminio Boso, che a La Zanzara – su Radio 24 – ammette: “Sono contento se affonda un barcone. Si’. Perche’ pagano le persone che giocano sulla pelle della gente”. E quando il giornalista gli fa notare che a morire sono soprattutto i migranti, persone innocenti, l’esponente del Carroccio replica: “ma stai zitto tu, non sei nessuno!”.
Il Pontefice al fianco dei migranti? “Non me ne frega niente di quello che ha fatto il Papa, anzi chiedo a lui soldi e terreni per mettere dentro gli extracomunitari che vengono. Non sono ipocrita come tutti, soprattutto i giornalisti. Voi giornalisti siete ipocriti e venditori di fumo. Vendete la carne umana per l’audience, cavalcate con ipocrisia tutte le disgrazie delle persone. Io difendo la mia famiglia e la mia terra”.
David Parenzo, uno dei conduttori della trasmissione radiofonica, invita Boso a moderare il linguaggio: “Non ho nessun motivo per abbassare le armi del mio linguaggio”, risponde il senatore.
A commentare la visita del Papa a Lampedusa ci ha pensato anche Fabrizio Cicchitto, esponente di punta del PdL, che ha voluto “correggere” il Santo Padre: “Ieri il Pontefice ha sviluppato una riflessione di alto profilo su uno dei più grandi drammi del mondo contemporaneo, l’immigrazione", ma “uno Stato degno di questo nome non può abbassare la guardia perchè rischia di diventare soggetto passivo di operazioni assai dure e pesanti nell’assenza più totale di una solidarietà internazionale". Cicchitto ha dunque invitato il ministro per l’Integrazione, Kyenge, a non operare “forzature unilaterali rispetto a posizioni assai diverse sul tema immigrazione”. Per l’ex capogruppo PdL alla Camera i temi che riguardano ius soli e ius sanguinis devono essere superati “attraverso mediazioni assai impegnative che richiedono un lavoro politico attento e serio".
Di fronte a queste prese di posizione, c’è da scommettere che Papa Francesco si sia reso conto di come in Italia sia assai complicato parlare di integrazione e solidarietà verso i più deboli e bisognosi.
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