Facendo salve le considerazioni d’ognuno sul clero e sulla Chiesa, fino ad alcuni secoli fa detentrice di un potere assai superiore perfino a quello di re e imperatori – oltre che autrice di atti che hanno segnato quella che in altri tempi avremmo potuto chiamare cronaca nera – oggi torna in voga l’argomentare su di essa, non per i non del tutto puliti episodi che la accostano al sesso più di quanto non lo si faccia con dei pedofili o dei malati di mente, ma perché il Governo Italiano, retto da un uomo che nessuno (tolti gli addetti ai lavori nel retrobottega della politica) conosceva prima, carica sulle spalle dei cittadini dei sacrifici che in realtà non possono permettersi.
Inutile girarci attorno: le grandi barche, gli aerei privati e altre diavolerie finanziarie da quattro soldi, del tutto simboliche, non potranno mai da sole alleviare la crisi economico-finanziaria che certo non hanno provocato i dipendenti di una industria siderurgica del Veneto, piuttosto che gli operai di Mestre, o ancora il commerciante da 30 o 40mila euro l’anno. Non sono questi i responsabili, non sono loro, non siamo noi. E’ questa la verità, inaggirabile.
Perchè l’incipit dedicato alla santa madre Chiesa? Perché è di questi giorni il dibattito apertosi tra i partiti e tra i cittadini, questi ultimi nauseati fino a dire basta da privilegi di cui non hanno mai goduto e di cui mai godranno, e che anche adesso – in tempi dove tirare la cinghia dovrebbe essere un passaggio obbligato per tutti – vedono assicurate alla casta le stesse corsie privilegiate. D’altronde, cosa ci si poteva mai aspettare da un Governo incaricato da un Capo dello Stato che ha gestito in piena autonomia la crisi di un Esecutivo espressione del voto popolare? Quasi fosse un’Italia presidenzialista, quella di venti giorni fa. E ancora, cosa ci si vorrebbe aspettare da un uomo che è lui stesso una creatura delle banche, delle grandi finanze, della Goldman Sachs, della Commissione Trilaterale in Europa? Un uomo dei poteri paralleli a quelli che si vedono, tangibili, a cui Giorgio Napolitano ha dato nel giro di due ore una mano di bianco quasi fosse un imbianchino, trasformandolo in politico il giorno prima (nominandolo senatore a vita) e in capo di Governo quello dopo. Mettendogli in mano il Paese.
Tornando alla Chiesa, quanti sanno che gli stipendi dei parroci italiani sono in realtà pagati da tutti i cittadini e che i vescovi risparmiano, intascandoseli, anche "fino a 757.677.543 euro"? Chi sa che in Italia la percentuale di pedofili nel clero è "51 volte superiore a quella che si registra tra i comuni cittadini maschi adulti?" Chi sa che gli spot dell’8×1000 in realtà "ingannano i cittadini telespettatori, perché solo il 7,59% dei contributi pubblici al Vaticano finisce in carità ai paesi poveri?" E ancora, chi sa che l’elusione dell’Ici sugli immobili utilizzati dalla Chiesa per le attività commerciali "è stimata in almeno 700milioni, grazie ad una legge balorda voluta dal centrosinistra"?.
Il giornalista Stefano Livadiotti ne ha parlato in maniera molto precisa ed esaustiva. I lettori potranno abbeverarsi di tutte queste informazioni leggendo il suo nuovo libro, dal titolo "I Senza Dio", adesso in vendita per Grandi Passaggi Bompiani. A noi, non resta che piangere e caricarci in groppa la crisi.
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