La settimana scorsa li ha indossati Francesco Totti, ma anche l’allenatore della Roma, Rudi Garcia. Non si contano poi attore e attrici che si divertono a sfoggiarli. Nello sport, tra gli altri, e sono tanti, c’è stato anche Roger Federer ultimamente, e per tornare allo spettacolo, cosa dire di Angelina Jolie? Ecco i ‘Google’ Glass’, il programma di ricerca e sviluppo del colosso di Mountain View che si è trasformato in un paio di occhiali dotati di realtà aumentata.
Negli Stati Uniti hanno cominciato a circolare per la prima volta nel 2013, poi, è storia di poco più di un mese fa, e solo per un giorno, al prezzo di 1500 dollari plus tax, il 15 aprile sono entrati in commercio. Ma solo per un attimo perché questi rivoluzionari occhiali ancora non hanno una data certa di quando saranno definitivamente messi in vendita. Nel frattempo, visto che non sono per tutti, anzi per pochissimi, i Vip si sono divertiti, e continuano a farlo, con questi occhiali del futuro.
Sono integrati da una telecamera in grado di scattare immagini e registrare filmati, c’è un microfono che può captare il flusso audio. In attesa di vedere cosa succederà anche con la privacy, e c’è già un precedente, di un mese fa: Katu Kamsai, fondatrice di Glass NYC, una community di Explores, oltre a essere la Ceo di Xocracy, una startup che vuole facilitare la ‘democrazia diretta’, attraverso voti in tempo reale, entrata in un ristorante di New York City, Feast, le è stato chiesto di togliersi i Google Glas perchè gli altri clienti si sentivano scomodi, preoccupati per la loro privacy. Lei non se li è tolti e se n’è andata, provocando poi le proteste via web dei suoi seguaci. Insomma, un problemino che, quando i Google Glass saranno alla portata di tutti, potrà verificarsi spesso: se il cartello ‘Vietato fumare’ sembra ormai appartenere al passato, ne spunterà uno nuovo con la scritta ‘Vietato indossare i Google Glass’?
Alla Google non la pensano proprio così, anzi sembra proprio tutto il contrario, perchè in attesa di invadere il mercato con il loro prodotto futuristico, sono andati a cercare l’italian-style per rendere più smart i nuovi occhiali. E Google dovendo scegliere il meglio per il loro prodotto non potevano che andare dalla Luxottica di Leonardo Del Vecchio, il leader mondiale degli occhiali. "Sono stati loro a cercare noi".
Il retroscena dell’accordo che risale a un paio di mesi fa l’ha rivelato Andrea Guerra, l’amministratore delegato dell’azienda italiana. “Produrre i Glass? La telefonata l’ha fatta Google. Questo è il bello".
La rivelazione l’ha riportata il Corriere della Sera dopo che Guerra aveva parlato a un convegno alla Bocconi di Milano, alla presenza degli studenti dell’ateneo: una intervista congiunta con il rettore Andrea Sironi, condotta da Daniele Manca, vice direttore del quotidiano milanese e trasmessa in streaming sul sito del Corsera. Occasione anche per parlare di questo accordo siglato un paio di mesi fa, un nuovo binomio che unisce la tecnologia che deve ancora arrivare al design, l’eleganza, che negli anni hanno trasformato la Luxottica nei number 1, in tutto il mondo, con un ‘portafoglio’ di occhiali, di prodotti diversificati che sono sempre al vertice delle vendite.
La Luxottica, nella nuova partnership siglata con Google, si occuperà sostanzialmente di due settori che possono essere definiti strategici: il primo è quello di unire alla tecnologia il design, il secondo di commercializzare i Google Glass attraverso la propria rete vendite, fortissima, che si irradia in 130 Paesi in tutto il mondo.
"Anche se tra Google e la nostra azienda c’è una grande differenza – ha aggiunto Guerra – come provenienza e storia industriale, abbiamo raggiunto l’intesa in poco tempo. Ci siamo messi a lavorare assieme e alla fine trovare un accordo è risultato semplice: c’era una idea di fondo e siamo riusciti a valorizzare le diversità e a capire i valori reciproci delle nostre due aziende". E se intanto, con montature e stile spartano i Google Glass sono riusciti immediatamente a conquistare, non c’è dubbio che con l’ingresso del design made in Italy, il salto di qualità si farà sentire parecchio e non soltanto nell’impatto visivo. Un bel paio di occhiali, con lo stile italiano che si va ad abbinare alla tecnologia innovativa, made in Google. Binomio vincente, con il permesso della privacy.
Discussione su questo articolo