Il presidente argentino, Mauricio Macri, ha ricevuto nelle scorse ore il suo omologo francese, Francois Hollande, in visita ufficiale nel paese sudamericano. I due capi di Stato hanno firmato, tra gli altri, accordi in materia di scienza, tecnologia e sicurezza e hanno poi tenuto una conferenza stampa congiunta.
Davanti ai media, Hollande ha affermato che il presidente Macri "ha voluto aprire un nuovo capitolo in Argentina, per dare vita ad un paese piu’ aperto e piu’ credibile. La Francia e’ pronta ad accompagnarlo" in questo cammino. Il presidente francese ha sottolineato che "ci sono 250 aziende francesi in Argentina", e ha aggiunto che la Francia e’ pronta "a rispondere a qualsiasi opportunita’ di collaborazione con l’Argentina. Per questo ho deciso di facilitare tutti i crediti per le imprese che si insediano nel paese". Inoltre, Hollande ha ribadito che Parigi "vuole sostenere l’Argentina nella sua reintegrazione nella comunita’ finanziaria internazionale". In particolare, "vogliamo che Buenos Aires trovi una soluzione alla sua gestione del debito sovrano", ha sottolineato Hollande, in un momento in cui il governo argentino e’ in fase di trattative per cercare di concludere i negoziati con i cosiddetti "fondi avvoltoio", i quali hanno vinto una causa contro il paese presso il tribunale distrettuale di New York.
Da parte sua, Macri ha affermato che il suo governo intende "approfondire la relazione politica e rafforzare i rapporti commerciali" con la Francia. "Nello scambio con la Francia possiamo diversificare la nostra produzione e aggiungere valore per poter congiuntamente raggiungere nuovi mercati", ha dichiarato il presidente argentino, che ha sottolineato gli accordi siglati con il suo omologo anche in ambito agricolo, educativo e culturale. Macri ha confermato l’intenzione dell’Argentina di unirsi alla Francia nella lotta contro il terrorismo e il traffico di droga, uno dei temi della sua agenda nazionale e internazionale. Sul tema del terrorismo, Hollande ha ringraziato gli argentini per la "solidarieta’" dimostrata a seguito degli attacchi terroristici in Francia, lo scorso 13 novembre. E senza affermarlo direttamente, il presidente francese ha suggerito che l’Argentina, con la sua grande comunita’ sirano-libanese, potrebbe aprire le porte ai rifugiati in fuga dalla loro terra e che si stanno riversando senza tregua alle porte dell’Europa.
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