Di fronte alla pattuglia dei dissidenti che abbandona il movimento (3 solo ieri) e in risposta alle polemiche sulle espulsioni, Grillo alza la voce e pubblica sul blog, "senza consultare nessuno" (commentano alcuni parlamentari), una sorta di "Decalogo": un Regolamento a cui iscritti e militanti dovranno obbedire. Nelle "tavole della legge" (come qualcuno tra gli ex Cinque Stelle le ha gia’ ribattezzate) si danno ampi, decisivi e indiscutibili poteri al "Capo del Movimento", ma si prevede la nascita del "Comitato d’Appello" che potra’ dire la sua sulle espulsioni.
Questa la procedura prevista: se un iscritto viene cacciato dal Movimento puo’ presentare ricorso entro 10 giorni al Comitato d’Appello, al quale tocca il compito di prendere informazioni, dar vita a un’istruttoria, ascoltare le ragioni dell’interessato. Poi deve decidere. Se anche il Comitato e’ d’accordo con l’espulsione, l’iscritto dovra’ essere cancellato e non potra’ piu’ usare il simbolo del movimento ne’ votare online. In caso contrario, dovra’ illustrare le proprie ragioni presentando un parere motivato al "Capo" il quale, se in disaccordo, rimettera’ la "pratica" all’Assemblea per il giudizio finale. Ma sulla composizione del "Comitato" e’ gia’ polemica, visto che dei 3 componenti, uno dovra’ essere scelto dal Consiglio direttivo e due dall’Assemblea ma pescandoli nell’ambito di una rosa di 5 nomi selezionati dal Consiglio direttivo dei 5 Stelle. Cioe’ dai vertici del M5S. "Sto tornando a casa – commenta su FB la deputata 5 Stelle Anna Benedetti – ed ecco il regalo di Natale: il Comitato di Appello per il M5S. Peccato vederlo ora dopo due anni di lavoro qui in Parlamento e dopo anni di attivismo. Dopo anni di questioni spesso risolte col ‘taglio di una mano per il furto di una mela’, per stare sul metaforico".
La parlamentare, e con lei anche altri "grillini" che chiedono l’anonimato, spiegano che le sarebbe piaciuto sapere prima del nuovo "organigramma", e non direttamente dal blog. "Spero comunque – commenta Benedetti – che i nomi del Comitato non siano un listino bloccato". In attesa di vedere come reagiranno tutti i parlamentari e gli scritti al nuovo decalogo, il leader della Lega Salvini fa sapere che gia’ diversi del M5S hanno cominciato a bussare alla sua porta. Pero’, avverte, prima di far entrare qualcuno del Carroccio "vogliamo valutare bene tutti i percorsi". Nel Lazio, intanto, i consiglieri 5 Stelle presentano una formale rinuncia al trattamento previdenziale che la Regione riconosce ai consiglieri. Spiega il capogruppo alla regione Gianluca Perilli: "si tratta di una sorta di ‘vitalizio’, contro quello che era stabilito dalla legge 4 del 2013 e abbiamo rinunciato a questo privilegio perche’ riteniamo che sia sproporzionato".
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