Beppe Grillo torna ad agitare lo spauracchio del default dell’Italia e ad evocare l’uscita dall’Euro. Sul suo blog il leader del M5S va all’attacco del governo, accusandolo di essere asservito alla Germania, e prospetta il ritorno alla vecchia lira. Il blogger genovese cita la svalutazione della nostro moneta nazionale nel settembre 1992, sotto il governo Amato: "La svalutazione – afferma – fu innescata dalla impossibilita’ di pagare gli interessi sul debito nel regime a cambi fissi del Sistema Monetario Europeo (SME). Ventuno anni dopo l’Italia ha ancora le mani legate, allora c’era lo SME, adesso l’Euro".
Secondo Grillo, ci sono similitudini tra la situazione del debito pubblico italiano di oggi e quello di 20 anni fa: "Oggi come allora – sostiene – sara’ il mercato ad imporci una decisione: allora si tratto’ di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si trattera’ di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira".
Il capo dei ‘cinque stelle’ a sostegno della sua tesi chiama in causa l’economista Alberto Bagnai ed il suo libro, "Tramonto dell’Euro". "La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettivita’ – sostiene – su cui ha riversato austerita’ e deflazione". Per Grillo, infatti, la Germania ha attuato una politica finanziaria a danno di Italia e Spagna, grazia alla quale "ha accumulato 600 miliardi di euro di crediti verso la periferia dell’Europa via BCE".
Sono gli stessi toni che, spesso, anche esponenti del Pdl hanno adottato nei confronti della Germania. Da qualche settimana il leader del M5S insiste nella previsione di un autunno caldo per il Paese, sia dal punto di vista economico che politico. Le previsioni negative sul Pil nazionale da parte del blog di Grillo si alternano alle interviste di Gianroberto Casaleggio, che prospetta il rischio di rivolte popolari proprio a causa della difficile situazione economica.
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