Nonostante le audizioni perfino del Club Alpino Italiano e del WWF (e perché non del Touring Club e Italia Nostra?) Bersani ha per ora abbandonato dopo una settimana un po’ surreale e certo non di grande costrutto. Secondo me sono un po’ tutti matti o perlomeno fuori dalla realtà, perché se non si ha il coraggio di fare subito un governo di unità nazionale non se ne viene fuori. Poi si voti, ma per andare a votare (e su questo ha perfettamente ragione Grillo) occorre una nuova legge elettorale che assegni una maggioranza certa: per farla non serve tanto un governo quanto la buona volontà del parlamento e dei partiti, volontà che proprio non c’è. Eppure si potrebbe fare alla svelta una decente riforma elettorale, magari anche solo abrogando l’attuale “porcellum” e facendo ritorno al sistema precedente, quello dei collegi elettorali, con la sola accortezza di eliminare lo scandalo delle “liste civetta”. Se non si capisce l’estrema gravità dell’ora tutti gli attori del teatro si dimostrano irresponsabili, a Roma come in periferia, dove troppa gente ragiona ancora con bilancini di potere che non hanno più senso.
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