Il senatore Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà, ha votato sì per la fiducia al governo Letta nell’Aula di palazzo Madama. Il Cavaliere ha percorso il corridoio che porta al banco della presidenza facendosi largo tra i capannelli dei senatori presenti al centro dell’emiciclo, e si e’ rivolto al presidente di turno, Linda Lanzillotta, pronunciando un sì anche con un ampio gesto della testa. E’ la prima votazione a cui Berlusconi ha partecipato nell’Aula del Senato.
Poco prima di votare la fiducia al governo Letta l’uomo di Arcore si è fermato a parlare con un capannello di senatori azzurri. Il Cavaliere ha tirato fuori una cartellina con gli ultimi sondaggi che danno il Movimento 5 stelle ancora in sella, intorno al 23%. Già ieri, durante la riunione con il gruppo PdL a Montecitorio, il Berlusca aveva messo in guardia sul rischio Grillo che incombe. E sul fatto che Pd e Movimento 5 Stelle potrebbero ancora cercare una alleanza. Oggi, secondo quanto si apprende, Silvio sarebbe tornato alla carica, spiegando che i grillini hanno ancora un forte appeal sull’elettorato. Beppe Grillo tiene, una parte degli italiani non ha capito, non sa votare, sarebbe stato il ragionamento fatto dal leader azzurro.
Prima di lasciare l’aula del Senato, dopo il voto di fiducia, Silvio Berlusconi si è avvicinato anche agli scranni del Movimento 5 Stelle, salutando i senatori pentastellati e stringendo la mano alla “questora” Laura Bottici. Poi si è intrattenuto per qualche altro minuto a parlare con l’ex ministro della Giustizia, Nitto Palma, seduto in seconda fila proprio davanti ai posti degli M5S.
Intanto in queste ore è ancora la questione relativa all’Imu a tenere banco e a portare i primi guai al governo Letta. Una frase galeotta scappata al Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha fatto andare su tutte le furie Silvio Berlusconi che si è dichiarato pronto a ritirare l’appoggio al governo, nel caso che la tassa sulla casa non venisse abolita. Il premier Enrico Letta nel suo discorso alle Camere ha parlato di "ripensamento della tassa sulla prima casa" con la sospensione della tassa di giugno. Franceschini oggi al Senato ha spiegato che l’Imu non verrà abolita e che anche la sospensione della tassa di giugno porterà dei problemi di cassa per i comuni. Tuttavia Graziano Delrio, oggi ministro, ma ex presidente dell’Anci, ha precisato che la modifica della legge dovrà avvenire in sede parlamentare ed è impossibile immaginare quale sarà il punto di approdo. Una cosa è certa: Berlusconi non vuole deludere il proprio elettorato ed è disposto a tutto pur di ottenere il risultato auspicato, ovvero abolizione dell’Imu e – possibilmente – la restituzione di quella pagata nel 2012.
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