E’ durato oltre due ore l’incontro al Quirinale, questa mattina, fra il premier incaricato, Enrico Letta, e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Letta, che all’uscita non ha rilasciato alcuna dichiarazione, da poco è arrivato a Palazzo Chigi. Intanto la politica attende di sapere il risultato delle consultazioni del presidente del Consiglio. Ma nell’aria pare ci sia ottimismo: “L’incontro con Letta? È andato benissimo. Due ore con un amico, Enrico lo conosco da vent’anni. Una persona competente, seria, equilibrata, che ha una capacità che i politici di solito non hanno che è quella di ascoltare". Lo ha detto Renato Brunetta, presidente del deputati del Pdl, a "Radio Anch’io", Radio Uno. "Restituzione Imu? Ne abbiamo parlato. Noi l’abbiamo posto come punto fondante della nostra partecipazione al governo – sottolinea l’ex ministro – e lui è stato seriamente disponibile ad ascoltare".
Silvio Berlusconi, in una dichiarazione a Tgcom24, spiega: "Sono stato lungamente al telefono con i miei, mi hanno detto che le cose procedono bene e che non si e’ parlato di ministeri e di nomi, ma delle cose da fare. Da parte del presidente incaricato c’e’ stato un atteggiamento molto positivo e sono venuti via da questo incontro, che e’ durato quasi due ore, molto confortati". Il Cavaliere tuttavia sottolinea che gli ostacoli non mancano: “Non mi e’ parso che ci fossero problemi veri. Certamente non possiamo pretendere un accordo al 100% pero’ li ho sentiti molto confortati e anche Brunetta era assolutamente convinto del buon esito dell’incontro. Ho sentito che da parte del presidente della Repubblica c’e’ l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che pero’ non ha mai avuto la voglia di entrare li’. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così".
Roberto Maroni su Twitter scrive: “Amato e Monti dentro il ‘nuovo’ governo? Il giovane Letta non deve fare questo grossolano errore”. E Roberto Calderoli, esponente di punta del Carroccio, a Tgcom24 dichiara: “Noi daremo tutto il nostro contributo perche’ le riforme che il Paese attende giungano sul tavolo del Parlamento. Non possiamo partecipare a un governo perche’ chi non vince le elezioni va all’opposizione. Non siamo interessati al governo di Roma, ma a quello delle nostre tre regioni e a costruire le macroregioni, intendiamo dialogare con Letta rispetto a queste finalità".
Matteo Salvini, segretario della Lega Lombarda, ospite a "La Telefonata" di Maurizio Belpietro, in merito alle consultazioni di ieri con il premier incaricato Enrico Letta: “Non abbiamo chiesto ne’ avremo ministri, vice ministri e sottosegretari, abbiamo chiesto cosa vogliono fare sui programmi, specialmente sul Nord. 70 miliardi di tasse in piu’ e’ la cifra pagata dai cittadini, se venisse un impegno a che ogni Regione potesse trattenere una parte delle tasse sarebbe una buona notizia. Non siamo alla Grillo a dire no a prescindere. Poi c’e’ il discorso Equitalia, se il governo si impegna a liberare Comuni e Regioni – aggiunge Salvini – e’ un altro passo avanti".
E nel centrosinistra? Già si pensa alla fiducia. Paola De Micheli, Pd, a Omnibus su La7, in merito alle polemiche interne secondo cui chi non vota la fiducia al futuro governo Letta andrebbe espulso dal partito, spiega: “Gli organismi che sono preposti dalle nostre regole decideranno, ma per me la fiducia non e’ un voto di coscienza: il Pd non puo’ essere maggioranza e opposizione nello stesso momento, nella stessa legislatura e per lo stesso governo. Il principio di maggioranza e’ la regola fondamentale su cui si basa la nostra convivenza politica, che e’ quella di essere un partito e un gruppo parlamentare e penso che sulla scelta del governo dovremmo andare avanti tutti insieme e avere una responsabilita’ collettiva".
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