"Unioni civili tra eterosessuali e matrimoni gay sono esigenze diverse, entrambe importanti ma che non possono e non devono condizionarsi, limitarsi o rallentarsi a vicenda". E’ quanto afferma il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto in un intervento sul Corriere della Sera.
"Fra i paesi dell’Europa occidentale l’Italia, Grecia esclusa, è l’unico nel quale le relazioni fra persone omosessuali non abbiano nessuna forma di tutela pubblicistica – evidenzia Scalfarotto -. Per superare questo vulnus, la via maestra sarebbe il matrimonio ugualitario. Ma le unioni civili ‘alla tedesca’, strada che si intende percorrere in Italia, sono una soluzione accettabile. L’impianto normativo, con l’adozione del figlio biologico del partner, è destinato a incidere sulla vita di centinaia di migliaia, se non milioni, di persone. Per chi, come me, bada alla sostanza delle cose, questo è ciò che conta: meglio l’uovo delle unioni civili oggi, che la gallina del matrimonio ugualitario in un incerto domani. Su una materia delicata come i diritti civili è bene si discuta con ampiezza, ascoltando e cercando di coinvolgere tutti. L’importante è che non si cerchi, come avviene spesso, di sommare mele e patate. Le unioni civili sono la forma con cui le coppie omosessuali potranno godere degli stessi diritti e doveri, oggi negati, delle persone eterosessuali sposate. Niente di più, niente di meno".
"Ma i due problemi sono diversi e separati – conclude l’esponente Pd – e devono restare tali: il primo riguarda l’uguaglianza di ciascuno davanti alla legge, indipendentemente dall’orientamento sessuale, l’altro l’ammodernamento e l’arricchimento con nuovi strumenti dell’istituto familiare a quarant’anni dal varo del nuovo diritto di famiglia".
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