Raffaele Fitto, leader dei dissidenti azzurri, continua per la sua strada e anzi, secondo quanto si apprende, prepara lo strappo: è pronto a lasciare Silvio Berlusconi e il partito. Quando? Ancora non si sa. Forse in questa stessa settimana, in piena campagna elettorale in vista delle Regionali.
Secondo Maurizio Bianconi, deputati azzurro che segue Fitto fin dall’inizio, Raffaele è già in ritardo: “Per me Fitto ha già tardato di due mesi per lo strappo. Hanno fatto il cripto Nazareno… Nulla è compromesso, per carità, ma prima si va via e meglio è…".
Intanto Fitto continua ad attaccare e a evidenziare quanto Fi abbia perso consensi nell’elettorato: “A Trento e a Bolzano si e’ votato e siamo sotto il 4% come dato di Forza Italia e questo credo sia emblematico. Credo che sia necessario rifondare il centrodestra". Secondo l’europarlamentare pugliese anche alla luce dei risultati che arrivano dal resto d’Italia si conferma che "il centrodestra messo in campo da Berlusconi è abbastanza superato".
Rottura imminente, dunque, tra Silvio e Raffaele. All’interno dei Ricostruttori, i falchi spingono per lasciare il partito subito, mentre le colombe invitano a rompere un minuto dopo il voto di primavera, perchè preferiscono attendere le elezioni.
I ‘fittiani’ bocciano il partito repubblicano modello Usa lanciato da Berlusconi per ricostruire il centrodestra e accusano: "Berlusconi immagina un partito monarchico, a sua immagine e somiglianza".
Intanto i parlamentari fittiani fanno due calcoli sul loro ‘potenziale’ in Parlamento. Oltre 30 parlamentari, 3 eurodeputati, qualche centinaio di amministratori e quadri locali: questa la rete di Fitto, una rete di potere, spiegano, che va dalla Puglia alla Sicilia, passando per Calabria, Campania, Abruzzo e Basilicata, che, secondo alcune fonti parlamentari, potrebbe contare anche sull’appoggio di molti ‘verdiniani’, qualora i fedelissimi del principale artefice del Nazareno decidessero, soprattutto al Senato, di lasciare anche loro il Cav dopo le regionali.
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