L’onda lunga del caso Fiorito arriva anche in Sicilia: La procura di Palermo vuole vederci chiaro sulla gestione dei fondi dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale e ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Agli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello e Sergio Demontis, spettera’ il compito di scavare nelle spese dei gruppi negli ultimi anni per capire se i fondi sono stati utilizzati per spese inerenti all’attivita’ dei gruppi o se, invece, per tutti altri fini. Quella avviata dalla procura e’ ‘solo’ un’indagine conoscitiva, almeno per il momento.
Non parte infatti da denunce o da informatori e per il momento e’ un fascicolo a carico di ignoti in cui non e’ ipotizzato alcun reato. Il cosiddetto ‘modello 45’: registro degli atti non costituenti notizie di reato. Negli ultimi giorni alcuni esponenti politici avevano chiesto che venisse reso noto come sono stati spesi i fondi riservati del presidente della Regione e del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, ma quest’inchiesta verte solo sui fondi dei gruppi Ars. Fondi piuttosto cospicui: quest’anno nelle mani dei partiti dell’assemblea sono transitati 12,65 milioni di euro, con un taglio di oltre un milione rispetto al 2011 (13,7 milioni di euro).
L’impresa, come avverte Agueci, non sara’ semplice visto che lo statuto siciliano prevede delle limitazioni all’accesso ad alcuni documenti dell’assemblea, bisognera’ quindi studiare a fondo le norme per capire a quali rendiconti si puo’ accedere e come. Solo dopo si potra’ procedere all’acquisizione documentale.
Intanto l’ex capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, ora passato al Pid, assicura che in Sicilia non c’e’ un altro caso Fiorito. ‘I soldi assegnati al gruppo del Pdl sono stati spesi per finalita’ relative alle attivita’ del gruppo’, ha detto, senza indicare pero’ la cifra incassata dal Popolo delle liberta’. ‘Complessivamente non saprei dire l’ammontare, domani pubblicheremo la scheda, il funzionario che si occupava del bilancio e’ stato fuori per motivi di salute’. Gli altri gruppi, mentre si e’ in piena campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea siciliana, restano in silenzio. ‘Musumeci, Micciche’ e Crocetta hanno perso l’occasione per fare chiarezza su quei bilanci – dice il candidato governatore Claudio Fava sostenuto da Sel, Idv e Federazione della sinistra -, quella chiarezza che adesso giustamente pretendono i magistrati’.
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