Aveva promesso che si sarebbe dimesso una volta dimostrato che la casa di Montecarlo era di suo cognato, Giancarlo Tulliani. La casa, è stato provato, appartiene a Tulliani, ma lui è ancora sulla sua poltrona.
Aveva promesso che si sarebbe dimesso quando Silvio Berlusconi avesse lasciato Palazzo Chigi. Non è stato così.
Stiamo parlando di Gianfranco Fini, naturalmente, quel presidente della Camera anche leader di partito, che ricopre un ruolo istituzionale ma anche fortemente politico.
Con Fini tanti delusi del PdL, tante persone che prima erano praticamente sconosciute al grande pubblico. Lo ammettono anche loro stessi, i finiani, senza alcun problema. Persone che magari hanno lasciato Berlusconi per avere un seggio sicuro nella prossima legislatura. Ma attenzione, avverte Gianfry: “Fli non e’ una scialuppa per salire su un’altra nave. È un progetto piu’ ambizioso, vogliamo ridare dignita’ e credibilita’ alla politica". Va bene. Forse anche per questo il leader futurista sta pensando di dimettersi. Già, proprio così. Dopo Montecarlo, dopo le dimissioni di Berlusconi, a convincere Fini che sta per arrivare il tempo di abbandonare la presidenza di Montecitorio sarebbero le elezioni del 2013.
Gianfranco in campagna elettorale vuole avere le mani libere, non desidera essere ingessato: essere legato alla presidenza della Camera potrebbe causargli molti problemi. E’ già stato criticato più volte per questo, per essere un rappresentante delle istituzioni e allo stesso tempo capo partito; lo sarebbe ancora di più in vista delle elezioni politiche. Fini lo sa e per questo starebbe pensando di mollare, dopo l’estate, a settembre, lo scranno più alto di Montecitorio.
Lui, Fini, è un po’ che non parla in pubblico, che non si fa sentire in uno dei suoi comizi. Dovrebbe farlo oggi, a Verona, in serata, a conclusione della giornata del congresso Fli Veneto, che dovrà eleggere il nuovo coordinatore regionale del partito. Chissà se smentirà questo suo “piano segreto” che ormai così segreto non è più, o farà finta di nulla. In ogni caso, una cosa è certa: è difficile essere Gianfranco Fini, ma lui lo sa fare benissimo.
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