E’ morto Marco Pannella. Il leader storico dei radicali si è spento a Roma nella clinica dove era ricoverato da ieri, a causa del peggiorare delle sue condizioni di salute. Aveva 86 anni. Il premier Matteo Renzi ricorda che Pannella ha portato avanti "battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose: a nome mio personale, e a nome del Governo e della forza politica che rappresento, vorrei esprimere un grande omaggio a questo combattente, a questo leone della libertà che è stato Marco Pannella".
Quando si parla di Radicali italiani, e’ impossibile non associare immediatamente il nome a quello del suo storico leader, Marco Pannella. Abruzzese di Teramo, classe 1930 e un nome di battesimo che pochi conoscono, Giacinto, che pero’ rinnego’ ben presto, sin dai suoi primi anni di impegno politico nel Partito liberale italiano e come presidente dell’Unione goliardica italiana (Ugi) e dell’Unione nazionale universitaria rappresentativa italiana (Unuri).
Marco Pannella ha legato indissolubilmente il suo nome alle battaglie per il riconoscimento di dei diritti civili. Quelli che sono entrati a far parte della consuetudine di ogni cittadino italiano. Lo strumento di "lotta" preferito, oltre ai suoi famosissimi scioperi della fame e della sete, e’ sempre stato quello dei referendum.
A Pannella si deve anche l’arrivo dell’ostruzionismo parlamentare. Alla guida della sua pattuglia di sette deputati, nel 1976 Pannella comincio’ a sabotare riti e certezze della malapolitica a colpi di discorsi chilometri, anche sette – otto ore in piedi davanti al microfono per impedire l’approvazione delle leggi "liberticide". Non potendo mai allontanarsi dal banco durante l’intervento si era attrezzato con un contenitore dove fare pipi’. Non si fermava davanti a niente. Nemmeno di fronte al rischio di non essere capito.
L’elezione in Parlamento nelle liste radicali del teorico dell’autonomia operaia Toni Negri, gli si ritorse contro nel momento in cui il professore approfitto’ della liberta’ per scappare in Francia. Ancora peggio ando’ con Ilona Staller (Cicciolina), candidata ed eletta nel 1986: pochi capirono perche’ Pannella l’avesse voluta in Parlamento. Ma la sua difesa di Tortora dalla "giustizia ingiusta" che lo aveva colpito fu sacrosanta e oggi e’ universalmente riconosciuta come tale.
Negli ultimi anni e’ circolata l’idea di assegnargli il seggio di senatore a vita, come riconoscimento. Lui era perplesso, ma in fondo avrebbe gradito. Ma i vari inquilini del Colle gli hanno sempre preferito altri. Cosi’ Pannella e’ restato uno dei pochi uomini politici con molte vittorie all’attivo, ma nessuna poltrona.
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