Le controversie su Colón (Colombo per gli italiani e Columbus negli Stati Uniti) non solo esistono sul suo nome. Suo figlio Hernando o Fernando, che scrisse il libro “Storia dell’Ammiraglio” contribuí ancora di piú ad affermare che il suo progenitore non desiderava fosse conosciuto per la sua origine e la sua patria. Senza dubbio Colombo è stato un gran personaggio. Non era lo scopritore dell’America? Altri vi erano arrivati prima di lui? Sì, sicuramente molti vi arrivarono prima. Tuttavia il suo grande merito fu farsi finanziare una spedizione per fare quello che nessuno rischiava fare e, soprattutto, “ció che tutti credevano impossibile”, cioè navigare verso Oriente da Occidente.
Il costo, altissimo, paragonato ad una moderna missione della NASA, solamente poteva essere coperto con grandi capitali. Colombo dovette spiegare alla corte reale le sue teorie e varie volte fu disapprovato. “L’Oceano non é navigabile” sentenziarono. Dimostrò il contrario. Oggi sappiamo che se non avesse aperto la strada per il nuovo mondo, non figurerebbe nei libri di storia. E’ sufficiente uno sguardo al mappamondo per rendersi conto della distanza tra l’Europa e l’Asia, eliminando mentalmente il continente americano. Pensando a quelli che lo giudicarono potremmo anche noi affermare: “Non é navigabile”.
La data della morte del grande ammiraglio è sicura: fu nel 1506. L’età? Tra i 53 ed i 58 anni. Sua moglie disse che un grand’uomo come lui non poteva essere sepolto e così fece costruire una tomba particolare. Dopo poche settimane dovette però cedere all’evidenza e seppellirlo a Valladolid, da dove successivamente fu trasferito a Siviglia.
Maria di Toledo, sposa del figlio Diego, ottenne un permesso reale per trasportare e seppellire nella cappella maggiore della cattedrale di Santo Domingo, Colombo padre e il figlio Diego, sposo della nobile dama. Questo dice il testamento della nobile Maria. Colombo aveva infine ottenuto quello che desiderava da vivo: essere sepolto nell’isola di Hispaniola, “la terra píù bella che occhi umani abbiano mai visto”.
Accadde che nell’anno 1795 la Spagna cedette alla Francia la parte orientale dell’isola, non i resti di Colombo. Da Cuba inviarono a cercarli. Trasferiti nella cattedrale dell’Avana, tornarono a Siviglia con gli spagnoli quando questi abbandonarono l’isola dopo aver perso la guerra ispanoamericana alla fine del 1700. In questo modo, Colombo, da morto, completava il suo quinto viaggio al nuovo mondo.
Accadde nel 1877, mentre si stavano realizzando opere nella cappella maggiore della cattedrale di Santo Domingo, che venne scoperto un bauletto di piombo. Fu una grande sorpresa. Portava sopra scritto: “C.C.A.”, che significa “Cristofor Colombo Ammiraglio”. Altre scritte dicevano: “D. de la A. Ate.”, interpretata “Scopritore dell’America, Primo Ammiraglio”.
Come sempre accade in situazioni simili ci sono forti divisioni. In ogni caso non sarebbe strano pensare che i resti mortali ritrovati fossero proprio quelli di Colombo. Essere sepolto nella cattedrale solamente era possibile con autorizzazione reale e in questa cappella riposavano le ossa dei Colombo, padre, figlio e nipote. La risposta è logica. A chi nascondere questa cassa e perchè? Toccò ad un italiano, Monsignor Rocco Cocchia, cappuccino e delegato apostolico a Santo Domingo, annunciare al mondo una scoperta tanto sorprendente ed allo stesso tempo richiese un ossicino dei resti per portarlo a Genova, cittá natale dell’ammiraglio. Cosí pure la moglie dell’ambasciatore nordamericano volle portare nella sua cittá natale, Boston, un pochino della reliquia tanto preziosa. Si sa da un vicino che riuscí a portar via parte dei resti. Un anonimo aveva avvolto in un pezzo di carta la parte di un osso che, per fortuna, fu ritrovato dal segretario di Mons. Cocchia nella stessa porta della cattedrale. Era accaduto che una impalcatura schiacció la cassetta di piombo, facendo disperdere parte della reliquia centenaria.
Infine il governo dominicano, con una cerimonia ufficiale, trasferì i resti del grande ammiraglio dalla cattedrale al faro a lui dedicato, il Faro Colon appunto. Le autorità spagnole non parteciparono. Per loro è chiaro: le ossa di Colombo riposano a Siviglia.
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