"Non credo che scompaia dalla vita politica italiana per la sua decadenza: penso che sia un giudizio politico superficiale". Cosi’ Massimo D’Alema in un’intervista al Corriere della Sera, parlando di Berlusconi. Poi, aggiunge: "personalmente non ho brindato perche’ l’applicazione della legge e’ sempre un fatto che va vissuto con serieta’ e con rispetto verso le persone. Non credo che la sua esclusione dal Parlamento significhi la sua esclusione dalla vita politica, anzi, penso che in questo momento vi sia persino un moto emotivo di solidarietà nei suoi confronti: i sondaggi lo danno in crescita di popolarità. Certo bisognera’ vedere tutto questo quanto regge".
Dunque, osserva D’Alema, "Berlusconi e’ un leader in crisi non perche’ e’ stato escluso dal Parlamento ma perche’ non e’ piu’ in grado di costruire attorno a se’ il centrodestra, anzi e’ un fattore di divisione. La sua decadenza e’ giusta perche’ la legge e’ uguale per tutti, ma lui continuera’ a giocare un ruolo politico, anche se in questo momento appare piu’ un peso che una risorsa per il suo schieramento. Pero’ non si vede all’orizzonte un altro leader in grado di sostituirlo. Come si dice, chiodo scaccia chiodo? In questo caso non c’è".
Infatti, secondo D’Alema, "Alfano e’ il leader di una forza minoritaria del centrodestra che e’ guardata con profonda avversione da tutti quelli che votano Berlusconi. Sembra difficile immaginarlo ora come il federatore, ma ha avuto il coraggio di dire finalmente che l’interesse del Paese e’ piu’ importante di quello di Berlusconi". Infine, un consiglio a Berlusconi: "per il bene del Paese e’ di smettere di esasperare i conflitti con il suo risentimento personale. Si ricordi di essere stato un presidente del Consiglio, non faccia prevalere i rancori e le ragioni personali".
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