"Per molti aspetti possiamo dire che l’obiettivo dell’impegno per la meritocrazia e’ quello di produrre una grande svolta culturale per l’Italia". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco fini, intervenendo al convegno "Giornata della meritocrazia, equita’, efficienza, emergenza", in corso alla Camera, nella sala della Lupa. "Il successo economico di un Paese non dipende soltanto dalle strutture materiali e organizzative della produzione industriale e della fornitura dei servizi ma anche e soprattutto dalle risorse immateriali della ricerca, dell’innovazione e della valorizzazione dei talenti", ha sottolineato.
"Ed e’ proprio qui che l’Italia presenta i ritardi piu’ vistosi. Basti pensare all’elevato numero di laureati italiani e di giovani ricercatori che si vedono ogni anno costretti a cercare all’estero quelle possibilita’ che non trovano in Italia. Con un’immagine spesso ripetuta possiamo affermare che il nostro e’ un Paese che continua ad importare braccia e ad esportare cervelli. E in tal senso va ricordata anche la scarsa mobilita’ sociale dell’Italia", ha aggiunto la terza carica dello Stato.
"La tendenza dell’ultimo decennio rivela infatti che i giovani provenienti dalle fasce sociali piu’ basse incontrano ostacoli insormontabili per elevare il loro status e il loro reddito, segno evidente che i talenti e le qualita’ presenti nella nostra societa’ trovano un terreno sempre meno favorevole alla loro promozione e affermazione. Cosi’ come va ricordato il basso livello dell’occupazione femminile rispetto alla media europea, un dato che si unisce alle varie situazioni di disuguaglianza che molte donne sperimentano nel mondo del lavoro. Accade, anche in questo caso, che, all’ingiustizia verso le persone, si unisce la perdita di energie preziose per il progresso della nostra societa’. L’onesto e realistico riconoscimento di questi ritardi e di questi problemi non ci deve naturalmente far dimenticare le tante situazioni di eccellenza che riescono in ogni caso ad affermarsi nei vari ambiti dell’economia, dell’amministrazione e dell’universita’", ha osservato ancora Fini.
"Ma questa considerazione, oltre a dimostrare l’esistenza di grandi possibilita’ di sviluppo e di crescita presenti nel Paese, deve costituire un ulteriore sprone per le classi dirigenti della politica, dell’economia e della Pubblica Amministrazione verso una rinnovata e convinta assunzione di responsabilita’", ha detto ancora Fini. "E’ urgente rispondere alle domande di rinnovamento e di giustizia che salgono in modo sempre piu’ pressante dal cuore della nostra societa’, domande che non possono piu’ essere eluse, pena l’aggravarsi dei conflitti, pena l’ulteriore crescita della protesta sociale, pena l’acuirsi delle divisioni all’interno del Paese. Va da se’ che promuovere il merito nella societa’ italiana e’ un’azione che, per essere profonda ed efficace, deve dispiegarsi su piu’ ambiti: da quelli politici a quelli economici, a quelli culturali".
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