‘Il sangue di San Gennaro che si scioglie e’ segno di speranza per tutti gli uomini e le donne della nostra citta’, della nostra Diocesi e della nostra regione, in particolare, dei poveri e di coloro che soffrono in questo nostro territorio, cosi’ meraviglioso ma anche particolarmente ferito, una ferita che si sente e si sperimenta soprattutto nella crisi, nel nostro percepire un futuro che sembra ancora una volta pieno di tenebre per tante famiglie, per un numero incalcolabile di giovani, per un esercito di disoccupati o sottoccupati’. Cosi’ il Cardinale Crescenzio Sepe nell’ Omelia pronunciata nella Basilica di Santa Chiara al termine della tradizionale processione di maggio, che ricorda la traslazione delle reliquie del Santo Patrono di Napoli.
‘Il sangue di San Gennaro – ha detto ancora Sepe – ci invita a non cedere di fronte al drammatico momento sociale che stiamo vivendo che sembra quasi indurci a rassegnarci ad un tramonto di una cultura e di una civilta’ che hanno fatto grande questo nostro territorio, invidiato in tutto il mondo. Ci sono ancora forze ed energie positive, eccellenti, che possono farci rialzare e riprendere un cammino di speranza per un prossimo futuro piu’ libero e giusto’. ‘San Gennaro – per l’ arcivescovo di Napoli – e’ senza dubbio per il popolo napoletano un modello di vita da seguire e da imitare, un portatore di speranza’.
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