Silvio Berlusconi arriva a Fiuggi intorno alle 18 e 30. Nella città termale è in corso da ieri l’Assemblea degli eletti della Giovane Italia, movimento giovanile del PdL. Il Cavaliere viene accolto dagli applausi dei ragazzi. Parte l’Inno d’Italia e immediatamente dopo l’ex presidente del Consiglio spiega: “Naturalmente siamo pronti alla morte in senso metaforico – dice riferendosi ai versi dell’Inno – non sono piu’ tempi che ci impongono il sacrificio assoluto della vita”.
Scherzando con il neo presidente della Giovane Italia, Marco Perissa, "l’unica accusa che non mi hanno ancora fatto è quella di essere gay". Silvio Berlusconi prende la parola all’assemblea dei giovani del Pdl al palazzo della Fonte di Fiuggi. Il Cavaliere inizia con una serie di battute, dopo aver ricevuto la standing ovation della platea in una affollata sala dei 4 continenti con tanto di maxi schermo. Anna Grazia Calabria, leader della Giovane Italia, non ha dubbi: "Silvio, tu sei il nostro leader dei moderati, noi siamo la tua squadra, il tuo popolo militante e di collaboratori…". L’ex premier la interrompe e scherza: "Certamente, posso prendere tutte le collaboratrici…". Subito parte il coro da stadio ‘Silvio Silvio Silvio’. Poi Berlusconi invita i presenti a fargli delle domande: "Sono pronto a ricevere domande da voi e io come un vecchio saggio vi risponderò”.
Il convegno ha come titolo “Ora le proposte”. Prendendo la parola, il Cavaliere spiega: “C’era un governo regolarmente eletto, che stava governando in maniera certamente non abominevole, e a un certo punto si e’ verificata la crisi dello spread, del debito pubblico e delle Borse. Con il nuovo governo la situazione non e’ cambiata, nonostante avesse avuto in Parlamento l’appoggio della maggioranza e dell’opposizione". Dunque, “non era nostra la colpa dello spread, ma frutto della speculazione e soprattutto della debolezza di una moneta che non ha dietro una politica economica unica e non ha alle spalle una banca che puo’ stampare moneta e quindi non puo’ garantire il debito pubblico".
"Per uscire da questa spirale di recessione che sembra senza fine la Bce deve diventare banca di garanzia finale dei debiti di tutti gli Stati e se necessario deve stampare moneta. A questo si oppone la Germania, che ha tutto l’interesse a mantenere questa situazione”.
IO ANCORA IN POLITICA? CI STO, DATEMI IL 51% "Se io dovessi rispondere a chi mi chiede se oggi io abbia ancora intenzione di dedicarmi alla politica e dedicarmi al Paese, non e’ un fatto definitivo ma sto maturando delle soluzioni, ma io ci sto, datemi 51%".
PRESIDENZIALISMO PUO’ PASSARE Per l’elezione diretta del presidente della Repubblica ‘c’e’ la maggioranza al Senato’ e ‘credo potremo avere la maggioranza anche alla Camera’, visto che gli ex esponenti di An entrati nel Terzo Polo ‘hanno annunciato che su questa materia voteranno assieme a noi: c’e’ la possibilita’ che questo avvenga’. Anche qualora il semipresidenzialismo alla francese non passasse in questa legislatura, ‘nel prossimo Parlamento ci sara’ una decisione pregressa’, dunque si tendera’ a ‘operare nella stessa direzione’.
GIUSTIZIA, FINI PUNTO RIFERIMENTO ANM IN POLITICA Quale "perseguitato dalla giustizia", che ieri è stato sottoposto alla udienza numero "2637", in "questo governo ci ho messo un anno e mezzo per confezionare la riforma" ma "in Parlamento Fini, che molti dicono di essere il riferimento dell’Anm in politica, ha aspettato piú di un anno per far esaminare il provvedimento".
CAMBIARE NOME A PARTITO, NON TRASMETTE EMOZIONI ‘Dobbiamo cambiare il nome, non perche’ Popolo della Liberta’ non e’ ragguardevole, ma purtroppo nell’uso vigente Popolo della Liberta’ non e’ usato si usa solo l’acronimo ‘Il Pdl’ o, al Sud, ‘la’ Pdl che non trasmette emozioni. Io ho gia’ dentro di me un’idea e dovremo prossimamente decidere non di cambiare il partito ma aprirlo a nuove forze e dargli un nuovo nome in cui si siano le nostre fondamenta: l’Italia e la Libertà’.
LEGGE .ELETTORALE, TRATTIAMO CON PD PER MODELLO TEDESCO ‘Noi stiamo trattando con il Pd per una nuova legge elettorale proporzionale come quella tedesca dove i partiti corrono ciascuno per conto proprio e quello che ottiene piu’ voti ha responsabilita’ di governo’.
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