Quattro imprese su dieci non arrivano a spegnere le candeline del quinto compleanno. Una vita che e’ un battito d’ali, secondo quanto emerge da uno studio Infocamere, in cui si calcola che solo il 58% delle aziende nate nel 2006 era ancora in vita nel 2011. A peggiorare le cose, il confronto con il quinquennio precedente: le imprese nate nel 2001 e vissute almeno fino al 2006 erano infatti il 61,7%. Il tasso di sopravvivenza, negli anni piu’ duri della crisi, e’ quindi sceso di oltre tre punti percentuali (-3,3%).
Lo studio, realizzato sulle aziende iscritte al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio, fornisce anche indicazioni riguardo al territorio. Si vede cosi’ che l’area piu’ colpita dalla crisi sembra essere il Mezzogiorno, che rispetto al 2006 ha registrato un crollo nella probabilita’ di sopravvivenza di 5,3 punti percentuali, seguita dal Nord-Est e dal Nord-Ovest che hanno superato entrambe la soglia dei 4 punti in meno attestandosi rispettivamente a -4,9 e -4,1. Unica nota positiva e’ rappresentata dal Centro, che ha invece visto aumentare di 2 punti la percentuale delle imprese ancora in vita dopo un lustro passando dal 57,4% del 2006 al 59,5% del 2011.
Il Mezzogiorno, pur rappresentando l’area che tra i due momenti in esame ha evidenziato la differenza negativa piu’ marcata, rimane comunque la circoscrizione rispetto alle altre aree del Paese con la percentuale piu’ alta di imprese che sopravvivono dopo i 5 anni, sfiorando il 61%. Ultimo il Nord-Ovest con il 55,7%.
L’analisi dei dati per forma giuridica stabilisce invece che le ditte individuali hanno una probabilita’ di sopravvivenza significativamente piu’ bassa delle societa’ (di persone e di capitali) e altre forme. Al 2011 le ditte individuali sopravvissute dopo 5 anni di attivita’ hanno sfiorato il 57%, contro il 59% e oltre il 62% registrato rispettivamente dalle societa’ di persone e dalle societa’ di capitali. Confrontando i valori 2011 con quelli 2006 si puo’ vedere come la percentuale delle imprese che sopravvive dopo 5 anni e’ diminuita sia per le societa’ di persone, passando dal 60,9% al 56,9%, sia per le ditte individuali, dove la riduzione, particolarmente significativa, e’ stata pari a quasi 7 punti percentuali passando da un valore 2006 pari a 63,7% al 56,9% del 2011.
Se da un lato il numero delle imprese individuali che sopravvivono a distanza di cinque anni si riduce con il passare del tempo, dall’altro le societa’ di capitale rappresentano la forma giuridica che piu’ resiste rispetto al passato e per cui il tasso di sopravvivenza piu’ si e’ rafforzato: pesava il 57,9% nel 2006, ha raggiunto il valore del 62,5% nel 2011.
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