Si’ ad un taglio drastico dei costi della politica ma no ai controlli preventivi, da parte della Corte dei Conti, su ogni atto amministrativo: il rischio e’ di paralizzare del tutto l’attivita’ delle Regioni. Il timore, di Giunte e Consigli regionali, e’ stato espresso oggi al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’, nel corso di un incontro durato oltre un’ora. ‘L’articolo 1 del decreto sugli Enti locali (meglio noto come decreto che taglia i costi della politica) ‘rischia di paralizzare la vita amministrativa delle Regioni’, ha spiegato all’uscita il governatore della Basilicata, Vito De Filippo. ‘Ci sembra che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – ha aggiunto De Filippo – abbia ben compreso la complessita’ della questione. Il rischio e’ lo stallo dal momento che vengono introdotti controlli preventivi di legittimita’ ma il rapporto delle Regioni con la Corte dei Conti e’ storico’, ha concluso il governatore.
‘Siamo venuti per comprendere norme che, al momento, sono incomprensibili e, in alcuni casi, incostituzionali’: ha osservato, senza peli sulla lingua, il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Vittoriano Solazzi, al termine dell’incontro di Palazzo Chigi. ‘Siamo usciti con piu’confusione di prima – ha proseguito Solazzi – ora vedremo, noi Regioni, di fare una proposta interpretativa e di sottoporla al Governo’. Il timore delle Regioni e’ che i controlli preventivi degli atti, da parte della Corte dei Conti, rischiano di ‘prolungare in modo incredibile l’approvazione degli atti stessi. Non riusciamo a comprendere la razio di queste decisioni – prosegue – che porterebbero a lungaggini sbalorditive. Siamo invece pienamente d’accordo con la diminuzione sostanziale dei costi della politica’.
‘La paralisi dell’attivita’ e’ annunciata: cosa faremo con le migliaia di determinazioni dei dirigenti regionali? Devono essere sottoposte anche loro al controllo preventivo della Corte dei Conti? L’attivita’ della pubblica amministrazione rischia di uscirne impantanata’, ha fatto notare anche Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale della Puglia, il quale ha spiegato anche che le Regioni temono ‘una retrocessione alla pre Bassanini, quando c’erano i Comitati regionali di controllo’. Accanto a tutto questo, c’e’ la preoccupazione, da parte delle Regioni, dei continui tagli ai trasferimenti: "Se ci tagliano un miliardo di euro l’anno ogni anno, persino la Lombardia, che ha il bilancio della sanità in pareggio da anni, non ce la farà", ha osservato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.
E il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Alberto Monaci, ha messo in guardia: ‘Le istituzioni devono essere potenziate e non smantellate. Non vorrei che si strumentalizzasse il discorso che esistono alcune prebende, che in Toscana oltretutto non ci sono, per dire buttiamo via tutto’.
Dopo essersi visti stamane alle 9 per una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni, presidenti delle Giunte e dei Consigli sono tornati a vedersi nel pomeriggio: l’obiettivo e’ dare maggiore chiarezza a quelle parti del decreto sui costi della politica che appaiono di difficile interpretazione. Domani, tra l’altro, le Regioni dovranno dare al decreto il parere nel corso della Conferenza Unificata. Entro fine mese, infine, individueranno la Regione piu’ virtuosa sulla quale parametrare i costi di tutte le Regioni.
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