CORONAVIRUS | Tajani: “Inutile un governo di unità nazionale, scriviamo insieme la manovra economica”

"La nostra proposta è: mettiamoci attorno a un tavolo e, adesso che siamo in sessione di Bilancio, scriviamo assieme la legge. Decidiamo le priorità per il Paese”

Antonio Tajani
Antonio Tajani

Secondo Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, non serve “un governo di unità nazionale” ma “una vera condivisione dei provvedimenti da prendere per salvare il Paese” che “finora non c’è mai stata”. Ora, invece, è “indispensabile”.

Condivisione, dunque, a partire dalla sessione di Bilancio, afferma intervistato dal Corriere della Sera: “La legge scriviamola insieme”, propone.

“Qui ci si è intestarditi nel fare da soli. Macron ha preso misure durissime, ma ha ascoltato le opposizioni. Noi siamo completamente messi a margine” e “anche Lega e Fdl non si sono mai rifiutati di collaborare. È il governo che sembra essere sordo, mentre la situazione è drammatica”.

Anche “dal Pd arriva questa richiesta, ma il M5S sembra non volerne sapere. Il governo che fa? Noi più che dare la nostra disponibilità per il bene del Paese, abbassare i toni, avvertire del pericolo anche rispetto alle rivolte sociali che possono esplodere da un momento all’altro, ascoltare le categorie, che altro dobbiamo fare?”.

“La nostra proposta è: mettiamoci attorno a un tavolo e, adesso che siamo in sessione di Bilancio, scriviamo assieme la legge. Decidiamo le priorità per il Paese, la destinazione dei fondi, gli aiuti da accordare, come utilizzare le risorse. Impediamo assieme che la seconda e temo la terza ondata del virus facciamo danni devastanti. Si può pensare a un doppio relatore, di maggioranza e opposizione, per condividere scelte e responsabilità in un momento tanto grave”.

“Sono mesi che diciamo che andava preso il Mes, che sarebbe stato utile per potenziare sanità, trasporti, scuola, sicurezza sanitaria per tutti. Abbiamo trasmesso al governo e reso pubblico un rapporto Tecnè in cui si prevedeva la gravità di quella che sarebbe stata la seconda ondata del virus. Berlusconi ha fatto di tutto per sensibilizzare sulla gravità della situazione, sia prima che dopo che la malattia lo colpisse”.