Prosegue la stretta sui consumi, con un altro autunno gelido sul fronte delle spese familiari. Gli ultimi dati dell’Istat confermano lo stallo delle vendite al dettaglio per settembre: gli affari restano pressche’ fermi rispetto ad agosto (+0,1%), mentre su base annua il commercio subisce il sesto calo consecutivo. Insomma si chiude mezzo anno di crisi ininterrotta che porta ad archiviare il periodo gennaio-settembre con un -1,7%. La crescita del prodotto interno lordo di certo non aiuta, sempre l’Istat calcola che tra il 2007 e il 2011 il Pil in volume e’ sceso al Sud al livello del 2000.
Consumatori, commercianti e agricoltori esprimono tutta la loro preoccupazione per lo stallo dei consumi che rischia di paralizzare il Paese. E neppure il Natale sembrerebbe in grado di dare una sferzata, con l’alimentare non piu’ capace di trainare, visti anche i rincari dei prodotti agricoli nel terzo trimestre, cresciuti a doppia cifra, in particolare frutta e vino.
Sul versante delle vendite al dettaglio la grande distribuzione resiste, grazie soprattutto ai discount (+3%), al contrario i piccoli negozi sono sempre piu’ piegati dalla caduta degli acquisti, segnando, sempre a settembre, una diminuzione del 3,5%. Probabilmente non mancano differenze territoriali, visto l’andamento del Pil, che nel 2011 aumenta dell’1,1% nel Nord Est mentre nel Mezzogiorno cala dello 0,3%. Basti pensare che il prodotto interno lordo procapite e’ nel Nord-ovest (31.452 euro) quasi doppio che al Sud (17.689). Non stupira’ cosi’ di trovare al top della classifica sulla ricchezza procapite la Provincia autonoma di Bolzano (oltre 36.600) e all’ultimo posto la Campania (16.600).
La crisi e la contrazione della domanda sembrano pero’ non scoraggiare i prezzi: tra luglio e settembre l’Istituto di statistica rileva per i prodotti venduti dagli agricoltori un balzo del 10,3% sul trimestre precedente e del 9,8% su base annua. In particolare, schizzano in alto i listini per il vino (+20,6%) e per la frutta (+18,8%).
Federconsumatori e Adusbef prevedono che gli italiani risponderanno alla recessione e al carovita riducendo del 12% la spesa natalizia. Sulla stessa linea il Codacons, secondo cui il 78% delle famiglie tagliera’ i consumi di fine anno. Anche Confcommercio non vede miglioramenti, sottolineando come la situazione dei consumi delle famiglie resti ‘critica’. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) lamenta il -0,6% delle vendite alimentari a settembre, ma spera ancora nelle festivita’.
Discussione su questo articolo