Si e’ voluta sedere accanto a lui, accanto alla cella. Poi, sul banco, ha messo la foto della sua Elisa in modo che Danilo Restivo potesse guardarla. Mamma Filomena non ha mai smesso di fissare negli occhi, neanche per un attimo, colui che e’ accusato di aver ucciso sua figlia. ‘Lui sa perche’ sono qui’, ha detto appena arrivata al Tribunale di Salerno. Li’ dove oggi, dopo venti anni dall’omicidio di Elisa, nell’aula numero 219 della Corte di Assise di Appello, la piccola Filomena e l’enorme Danilo si sono incontrati. Lui non ha mai guardato lei. Ma lei, Filomena, ha sempre guardato lui. E ad un certo punto gli ha detto questo: ‘Devi parlare con me’. Restivo non si e’ neanche girato. Testa bassa, rosso in volto e’ rimasto in silenzio. Ed e’ stato allora che Filomena Iemma ha aggiunto: ‘La mamma di Elisa e’ sempre qui, i tuoi genitori ti hanno abbandonato’. Poi, all’esterno dell’aula lo ha definito un ‘mostro’, un ‘serpente’. Si e’ augurata ancora una volta questo: ‘Deve marcire in carcere, in Inghilterra’, dove Restivo e’ detenuto per l’omicidio di un’altra donna, Heather Barnett. E un messaggio, l’ennesimo, diretto a Restivo: ‘Lo voglio incontrare. Io sono un moscerino, lui un gigante, non avra’ paura di me, ne’ io di lui. Se mi danno la possibilita’ chiedero’ di incontrarlo, in una stanza, solo io e lui. Quello che ci diremo restera’ tra me e lui’.
Filomena Iemma in tutti questi anni ha lottato ogni giorno, prima per ritrovare sua figlia, poi per scoprire la verita’. E, oggi, si e’ rivolta anche a Papa Francesco: ‘Santita’, ringrazio il Signore per la sua elezione: il mio cuore di mamma si apre alla speranza. Si adoperi per allontanare ogni ombra dalla Chiesa e fare luce’. In chiesa, nel sottotetto della Santissima Trinita’ di Potenza, i resti di sua figlia sono stati ritrovati, sedici anni dopo la sua scomparsa. ‘Santita’, non abbiate paura di aiutarmi a comprendere cio’ che e’ accaduto a mia figlia nella chiesa della Trinita’ di Potenza – ha detto ancora mamma Filomena – Mi appello alla sua sensibilita’ di Padre e Le chiedo di adoperarsi per allontanare ogni ombra dalla Chiesa e fare finalmente luce in questa soffitta di silenzi. Sua santita’, non abbiate paura di aprire le porte della verita’ su questo triste caso’.
Piccola, minuta, quasi invisibile nel suo tailleur blu, si e’ mostrata lei un gigante nell’aula del Tribunale di Salerno. Di certo non un moscerino, come si e’ definita. ‘La foto della mia Elisa l’ha guardata per un secondo con la coda dell’occhio – racconta – ma a me no, non ha mai rivolto lo sguardo. E’ stato impassibile, come se non fosse nell’aula’. ‘La mia speranza era quella di incontrare i genitori – aggiunge – coloro che hanno messo al mondo questo mostro, questo serpente. Ma neanche questa volta sono venuti’; quei genitori che Restivo non avrebbe voluto in aula per ‘non sottoporli a stress’. ‘Io ho avuto il coraggio di guardarlo e di parlargli – dice infine mamma Filomena – Lui non ha neanche avuto il coraggio di guardarmi, neanche questo’.
Discussione su questo articolo