L’appello di Bersani al voto utile irrita Pier Ferdinando Casini che accusa il Pd di temere il centro e di cercare quindi ‘la stampella’ di Monti. ‘Hanno paura del centro e della lista Monti’ attacca il leader dell’Udc che, a dispetto del tentativo del premier di distinguere tra i due avversari a destra e sinistra, torna a paragonare Berlusconi a Bersani. ‘Su questo vanno d’accordo’ dice Casini che si vuole togliere un altro sassolino dalle scarpe. Il Pd vorrebbe un ‘centro piccolo, piccolissimo’ dice a un Massimo D’Alema che, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, ribadisce la necessita’ di una collaborazione tra progressisti e moderati. Perche’, avverte l’ex premier, ‘non e’ pensabile una maggioranza a prescindere dalla sinistra anche se, allo stesso tempo, la sinistra non e’ autosufficiente’. Per Casini, invece, nonostante lo sforzo di non autosufficienza, il Pd sembra essere nuovamente caduto vittima della teoria del ‘nessun nemico a sinistra’. Non e’ colpa dell’Udc, insomma, se Bersani ha deciso di allearsi con chi ancora dice che ‘Monti e Berlusconi sono la stessa cosa’.
‘Sono convinto che sempre piu’ il confronto sara’ tra Bersani e questa coalizione che mette insieme Casini, Monti e Fli’ sostiene invece l’altro alleato della lista Monti, Gianfranco Fini. Il quale torna invece ad invocare una serio confronto, dopo il voto, se non ci sara’m una vittoria netta alle elezioni, tra tutti i riformisti. ‘L’alleanza di Fli con Monti e Casini e’ l’unica vera novita’ di questa campagna elettorale’, dice il presidente della Camera convinto anche lui che ‘sempre piu’ il confronto sara’ tra Bersani e la coalizione che mette insieme Casini, Monti e Fli’. Anche perche’, aggiunge, ‘ ‘Berlusconi e’ come la lira: una moneta fuori corso’.
Il centro e’ intanto alle prese con la definizione delle liste. ‘Tutto e’ pronto. Dobbiamo solo fare la verifica dei certificati allegati prima della raccolta delle firme’ assicura Casini che minimizza i ritardi. Proprio lui, pero’ e’ finito nel mirino di Berlusconi per quella che ora passa come la ‘parentopoli’ elettorale. ‘Fini e Casini hanno introdotto il quoziente familiare’ ironizza il Cavaliere. Ma Casini non ci sta: ‘non appena saranno presentate, chiedero’ un pubblico confronto a Silvio Berlusconi sulla qualita’ delle candidature nelle nostre rispettive liste. Gli presentero’ tutti i candidati dell’Udc che hanno familiari impegnati in politica, le loro qualifiche, la loro fedina penale e le loro competenze’, replica il centrista che a sua volta ironizza: ‘Attendo di sapere quale siano stati i criteri selettivi usati da Berlusconi per mettere in lista in Lombardia l’igienista dentale Nicole Minetti’. Casini si presentera’ come capolista di ‘Con Monti per l’Italia’ in cinque regioni: Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Fini sara’ capolista in tutte le circoscrizioni.
Discussione su questo articolo