I prezzi delle case calano ancora, accelerando la discesa negli ultimi mesi del 2012: tra ottobre e dicembre l’Istituto nazionale di statistica registra un ribasso pari al 4,6% su base annua, come mai era stato rilevato almeno dall’inizio del 2011, ovvero dall’avvio delle serie storiche dell’Istat. A trascinare in giu’ le quotazioni sono le abitazioni ‘usate’. Insomma gli ultimi dati confermano e rafforzano la tendenza in atto gia’ da un anno, che vede i prezzi dell’immobiliare piegarsi di fronte ai tonfi del numero delle compravendite. La crisi del ‘mattone’ e’ ormai piena e, dopo avere intaccato duramente gli scambi, tornati ai livelli di meta’ anni Ottanta, inizia a colpire in modo deciso il valore del settore residenziale, con una perdita del 2,7% per l’intero 2012.
Le stime dell’Istat si riferiscono agli acquisti fatti dalle famiglie e quindi costituiscono un’altra prova delle difficolta’ economiche degli italiani. Durante la recessione comprare un casa diventa un lusso: l’incertezza porta a rinunciare, e chi sarebbe disposto ad avventurarsi in un acquisto spesso si scontra con la stretta creditizia, come dimostra anche la caduta dei mutui. La stessa dinamica si registra per i consumi: a seguito di cali sempre piu’ pesanti della domanda interna l’inflazione ha cominciato a raffreddarsi. E in questo caso il fondo ancora non sembra essere stato toccato, visto che Confcommercio segna un ulteriore ribasso a febbraio (-3,6% su base annua).
L’organizzazione dei commercianti spiega come la flessione, seppure meno grave rispetto a quanto rilevato in precedenza (-4,1% a gennaio), si inserisca in un contesto che ha visto ridursi in due anni la domanda dei principali beni e servizi di circa il 25% in volume.
Tornando alle abitazioni, il segno meno e’ dovuto a quelle gia’ presenti sul mercato (-6,9% a fine 2012 ), mentre le nuove mostrano ancora dei rincari, anche se con tassi di crescita sempre piu’ bassi (+0,8%). Per Confedilizia, che rappresenta i proprietari, ‘occorre rivedere da subito l’Imu’. Mentre il responsabile del settore per Nomisma, Luca Dondi, spiega che i prezzi continueranno a scendere fino al 2014, con un ‘adeguamento lento’ rispetto a quanto accaduto sul fronte compravendite. Ma, avverte, la riduzione dei listini non potra’ da sola riattivare la domanda, che ‘per l’80% dipende dal credito’. Intanto una parte delle famiglie si sta riversando sul mercato degli affitti, fa sapere Dondi, e infatti ‘la contrazione dei canoni risulta piu’ contenuta’.
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