Caro Napolitano, ti scrivo… – di Leonardo Cecca

Signor Presidente,
 
              il 31 dicembre Lei pronuncerà il suo rituale saluto agli italiani in qualità di Presidente della Repubblica e spero vivamente che almeno in questa occasione li metta al corrente dei suoi trascorsi politici, specialmente quelli giovanili. Dica a chiare lettere, poichè non c’è da vergognarsi, che era iscritto (iscrizione non obbligatoria) ai GUF, infiori pure la notizia adducendo che nei GUF (Giovani Universitari Fascisti) si respirava aria antifascista, pure se molti non concordano, ma lo dica. Dica anche dello scritto ove elogiava l’Operazione Barbarossa e del quale trascrivo qualche riga: "L’Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro sicuro Alleato è lanciato alla conquista della Russia vi è la necessità assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco, allo scopo di far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulla barbarie dei territori orientali» (Giorgio Napolitano – "BO’ ", Luglio 1941).

Forse erano episodi dettati da esuberanza universitaria, ma lo dica.

Parli anche del suo successivo entusiasmo nel vedere le armate Rosse che massacravano i magiari definendo i sovietici portatori di pace; forse fu un errore dettato dal troppo entusiasmo verso i comunisti sovietici, ma lo dica. Sarebbe anche auspicabile una elencazione dei tanti privilegi di cui ha goduto, tutti legittimi intendiamoci, anche perchè come riferito dal suo segretario Martin Lei giustamente era dell’idea che "ciò che è consentito dalla legge si può fare".

Come darLe torto, solo che in Italia purtroppo c’è gente che non gode di alcun privilegio ed ha pensioni da fame: che sia consentito anche dalla legge morire di fame?

Questi argomenti li ho tratti da un motore di ricerca ma, come dimostrano i vari commenti, sono anche ampiamente conosciuti dagli italiani e, pertanto, tutti si augurano che il loro stesso presidente democratico li renda noti, perché la trasparenza dovrebbe essere un democratico bisogno di chi viene eletto.

Sono fermamente convinto che in un paese veramente democratico il popolo debba sapere tutto circa i suoi governanti e che questi debbano sentire il dovere di rendere noto quanto hanno fatto.

Circa il suo periodo da Presidente, pur se avrei molto da dire, mi astengo dal farlo in quanto da democratico accetto quello che il popolo sovrano decide tramite i suoi rappresentanti e le Istituzioni, anche se spesso e volentieri non lo condivido e provo vergogna.