Domenica benedetta domenica. Festa di calcio, orgia di emozioni, proprio come se fosse il calcio d’antan, proprio come se usasse ancora la roca invocazione di Ciotti, "scusa Ameri, scusa Ameri", ad annunciare il gol, o la perversa interruzione di Luzzi, invito perentorio a prender fiato con una escursione in zona cadetta perchè comunque anche lì si faceva sul serio.
Diciannove gol, grandi firme (Palacio, Di Natale, Miccoli, Jovetic, Giovinco), gregari assatanati e un bomber novizio a strabiliare, quel Borini che ha contribuito più di tutti (e anche di Totti) a umiliare l’Inter.
Ma non basta: il meglio – in memoria dello storico difensivista Annibale Frossi – s’è visto sui campi dello zero a zero, dove le partite hanno assunto toni epici da antiche battaglie; come Milan-Napoli, talmente tirata e a nervi tesi che s’è beccato un rosso anche Ibra, e Allegri non può dir nulla perchè aveva chiesto furore e furore ha avuto, e non si lamenta del solo punto portato a casa perchè poteva andargli peggio; mentre Mazzarri può smettere di sparare sciocchezze come un Napoli da settimo posto: quello visto ieri a San Siro poteva anche esser da scudetto.
Zero a zero indiavolato anche a Torino, con il Siena a esibire il suo momento più bello impegnandosi a mettere alle corde la Juve più dinamica dell’anno: non ditelo agli juventini, giustamente incazzati, e ai complottisti vari, ma finisce per passare in sottordine anche quel clamoroso "mani" di Vergassola all’81 colpevolmente ignorato dall’arbitro.
Clamorosi anche gli zero a zero…dei poveri, perchê grandi scontri si son visti anche a Novara, finalmente un punto prezioso colto da Mondonico contro il Cagliari, e a Lecce, dove il Bologna ha giocato come se fosse solo per caso in quella zona di classifica dove si trema, sfiorando una vittoria salut. Non una partita sprecata, le tifoserie di Genova, Palermo e Firenze esaltate da vittorie sofferte e firmate da specialisti di alta qualità come Palacio, Miccoli e Jovetic. Vorrei poter chiedere ai tanti valenti cronisti di Sky se si sono accorti della differenza che corre fra una domenica così emozionante e viva e tecnicamente ricca e l’abituale distribuzione di spezzatino insipido. Avrei un quesito anche per il Federale Abete oggi amareggiato dagli squallidi eroi della scommessa: non hai pensato anche tu, caro presidente, seguendo le partite, che in una domenica così impegnata su tutti i campi sia molto difficile, se non impossibile, confezionare risultati fasulli per noti Squallor e/o pedatori scalcagnati? Secondo me lo spezzatino favorisce gli imbrogli.
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