Calcio, il Milan vola con Inzaghi: ma ora viene il difficile

Ha riportato certe regole a Milanello, ricompattato un gruppo sfilacciato, rigenerato alcuni giocatori, responsabilizzato altri e sull’onda dell’entusiasmo sta anche raccogliendo risultati positivi con un gioco piacevole. Era difficile chiedere molto di piu’ a Filippo Inzaghi nei suoi primi mesi alla guida di un Milan frastornato dalla staffetta fra Massimiliano Allegri e Clarence Seedorf, ma ora viene il difficile per l’ex attaccante e la sua squadra. Il primo effetto dell’allenatore e’ stato quasi involontario.

Il suo nome in estate ha subito entusiasmato il presidente Silvio Berlusconi (gia’ otto volte a Milanello per catechizzare i giocatori e confrontarsi con Inzaghi) e messo d’accordo le due anime della societa’, attenuando le scosse telluriche generate dallo scontro fra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Entrambi si sono schierati al fianco dell’ex attaccante, profilo rassicurante per tifosi e sponsor, e professionalita’ subito apprezzata dallo spogliatoio. Inzaghi ha messo presto in chiaro che il suo Milan aveva bisogno di regole (e sanzioni), in campo (i ritardi agli allenamenti non sono piu’ all’ordine del giorno), fuori e anche a tavola.

Fissato con la dieta quando giocava, l’allenatore ha preteso una certa disciplina alimentare e reso una consuetudine il pranzo obbligatorio a Milanello, anche dopo l’allenamento, per evitare le tentazioni e per aiutare i giocatori a fare gruppo.

Dopo quattro vittorie e due pareggi (e una sconfitta) che valgono il quarto posto, finora l’atmosfera e’ armoniosa, assicurano da Milanello, dove Inzaghi si e’ distinto per meticolosita’ nello studio della squadra (funzionano le soluzioni tattiche per Honda e Menez) e chiarezza nello spiegare ai giocatori le proprie scelte, rigenerando gente come Abate ed Essien, responsabilizzando altri come Muntari, che e’ sicuro: "Il mister ha un grande impatto, ci da’ la sua carica, anche in campo ci sta sempre con il fiato sul collo, fa parte del suo carattere. Con lui siamo contenti e stiamo facendo le cose bene".

Non mancano, pero’, aspetti su cui Inzaghi deve lavorare ancora molto: la solidita’ difensiva (dieci reti subite non sono poche), il rendimento di El Shaarawy e l’integrazione di Torres, che secondo rumors provenienti dalla Germania sarebbe un obiettivo di mercato dello Schalke 04 di Roberto Di Matteo. Le prossime settimane, poi, diranno se il Milan puo’ correre per un posto in Champions League. Ecco perche’ non sono finiti gli esami di Inzaghi, che finora ha perso l’unico big match (contro la Juventus). Domenica dovra’ trovare continuita’ contro la Fiorentina, e fra novembre e dicembre sono in programma le sfide dirette piu’ delicate, con Inter, Udinese, Napoli e Roma.