E’ stato un botta e risposta di reciproca stima, a distanza ravvicinata, quello tra il Presidente del Consiglio Renzi e il Ceo di Fiat Sergio Marchionne. Il primo, atterrato stamane a Bolzano e protagonista di un incontro-intervista insieme a Enrico Mentana presso l’auditorium di Trento, ha chiesto al manager italo-canadese di poter visitare gli stabilimenti Chrysler a Detroit.
Il secondo, in prima fila a seguire l’evento insieme a Fabrizio Saccomanni e al Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, ha risposto che le porte dell’industria statunitense sono aperte.
Sergio Marchionne non fa mistero della sua stima per Renzi, tanto da definire la sua ‘Agenda delle riforme’, qualche ora dopo durante un panel sulla Fiat e l’industria italiana, "l’unica alternativa possibile per l’Italia e l’Europa". Il Ceo di Fiat ha inoltre auspicato che il premier possa procedere con l’attuazione dei provvedimenti annunciati.
Il manager era in platea anche ieri pomeriggio ad assistere all’incontro con Pier Carlo Padoan, con il quale Marchionne sembra condividere molte delle analisi e delle ricette enunciate ieri dal Ministro dell’Economia: su tutte, gli obiettivi di crescita e creazione di posti di lavoro.
La visita di Matteo Renzi, invece, nel capoluogo trentino si e’ conclusa rapidamente e chi si aspettava il consueto giro a piedi nel centro cittadino o sperava di intercettarlo in platea ad applaudire Marchionne e’ rimasto a bocca asciutta. D’altra parte il centro storico della citta’ e i quartieri limitrofi sono stati blindati sin dalla prima mattinata da decine di agenti, unita’ cinofile, e un elicottero delle forze dell’ordine a sorvolare la zona: la situazione di allerta potrebbe aver scoraggiato spostamenti improvvisati, ai quali e’ invece notoriamente avvezzo il premier.
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