Guglielmo Epifani, leader del Pd, intervistato dal Messaggero, parlando della vicenda Berlusconi, sostiene la necessità che la settimana prossima la Giunta voti "almeno sulla relazione di Augello": "La realtà è che bisogna finirla con i giochini – dichiara Epifani -, con la melina per cui da settimane e mesi l’Italia è preda della sindrome giudiziaria di Berlusconi. Non si può andare avanti a forza di fibrillazioni, minacce, ricatti. Un conto è riconoscere il tempo a chi vuole illustrare le proprie proposte come sta avvenendo in Giunta, un altro è sottostare a manovre dilatorie. Questo non possiamo accettarlo".
Dopo che la Giunta avrà votato sulla relazione di Augello, “si indicherà un nuovo relatore, ci sarà un voto conclusivo e dopo si andrà in aula. In ogni caso, giorno più o giorno meno, il punto politico rimane: Berlusconi e il Pdl devono decidere cosa fare. O si rendono conto che prima di tutto viene l’interesse del Paese anche rispetto ad una vicenda personale pure importante, oppure scelgono un’altra strada e se ne assumono la responsabilità. La cosa che non mi pare possiamo permetterci è di continuare con questo andazzo in cui tutto si riassume nel problema personale di Berlusconi quando le emergenze sono tante altre e richiedono di essere affrontare con la forza di cui c’è bisogno". "Noi – sottolinea – stiamo tenendo una rotta univoca: in uno Stato di diritto la legge deve essere uguale per tutti, senza eccezioni. Le accuse che ci piovono addosso dal Pdl vanno rispedite al mittente: la sorte del governo non c’entra niente, i problemi di Berlusconi li deve risolvere Berlusconi stesso", "non si può far discendere un equilibrio politico dall’adempimento dovuto nei riguardi di una legge. Individualmente i componenti della Giunta voteranno secondo coscienza", "ma non è che quel voto viene assunto sulla base di una convenienza politica: è fatto nel rispetto di una legge. Se al posto di Berlusconi ci fosse un altro, anche uno dei nostri, ci comporteremmo allo stesso modo. Non c’è alcun accanimento o alcun atteggiamento strumentalmente punitivo. Se si creerà un certo clima è perché il Pdl ha voluto crearlo, facendo in modo che il rispetto della legge diventi un fatto politico e produca conseguenze. Una assurdità".
Per Epifani, se gli azzurri “apriranno la crisi servirà un governo per la legge elettorale", perché "il Porcellum va cambiato nell’interesse del Paese", "ovviamente se il Pdl si sfila fare la riforma diventa ancora più difficile. Ma ci dovremo provare lo stesso". E su Renzi afferma: "La verità è che si fanno illazioni e si attribuiscono a Renzi intenzioni o disegni sotterranei che lui ha sempre smentito. La larghe intese non sono un accordo per la vita: si tratta di un passaggio stretto, imboccato in assenza di alternative, per fare un servizio al Paese".
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