I quotidiani nazionali di oggi danno massimo spazio al doppio attacco avvenuto ieri in Norvegia. Ma subito dopo, a tenere banco è il rapporto fra PdL e Lega, o meglio fra Berlusconi e Bossi. C’è scontro fra i due partiti della maggioranza? E’ in bilico il rapporto fra i due leader? Non a sentire il Senatur, che oggi, alla Villa Reale di Monza per l’inaugurazione delle sedi decentrate di alcuni ministeri, assicura: con il Cavaliere "le cose vanno bene, di bene in meglio", "non c’è nessun problema". Bossi dalla Villa Reale di Monza ha parlato di un Paese in cui "non si vuol cambiare niente". Invece la Lega vuole le riforme, vuole soprattutto il decentramento. Con i ministeri al Nord "abbiamo iniziato il decentramento, abbiamo dovuto iniziare". "Quando una cosa è buona, funziona dall’inizio", ha detto il Senatur. "Vedete – ha aggiunto, con riferimento al ministro del Turismo Michela Brambilla al suo fianco – si è agganciata anche la ‘Rossa’".
Il premier, da parte sua, ha ammesso per la prima volta, uscendo ieri da Palazzo Chigi, le difficoltà con la Lega: tuttavia, maggioranza e governo vanno avanti, ha ribadito.
Certo, dopo il voto della Camera che ha detto sì all’arresto di Alfonso Papa, deputato PdL, c’erano state forti scintille. "La Lega non ha rispettato gli impegni", ha tuonato il Berlusca. Non solo: ieri il Cav in conferenza stampa dopo il Cdm aveva parlato di una riforma costituzionale approvata "salvo intese", mentre il ministro Calderoli lo ha smentito: la riforma è passata "in maniera definitiva", e non richiederà ulteriori passaggi in Consiglio dei Ministri.
A chi gli chiede se Bossi ha ancora salda fra le mani la leadership della Lega, Silvio risponde sicuro: "Assolutamente sì. Bossi è la Lega, la Lega è Bossi". Altro che crisi nella maggioranza, dunque. Ciò che accade, la confusione politica, è anche colpa dei giornali "che si inventano tutto" pur di vendere qualche copia in più, dice il presidente del Consiglio.
Oggi Calderoli da Monza ha chiarito: con il premier nessuno scontro. Il governo mangerà il panettone, "e anche la colomba", ha detto il ministro ai cronisti presenti, che sulla politica della Lega ha aggiunto: "Noi portiamo avanti le nostre iniziative in modo chiaro". "La cosa bella degli analisti è che non ne imbroccano una. Noi siamo uniti come una volta. La forza della Lega è la sua unità".
Chiusa, a quanto pare, almeno per ora, la polemica con la Lega, Berlusconi, che oggi è volato in Sardegna per il week end, la prossima settimana dovrà occuparsi di scegliere il nome del nuovo ministro della Giustizia e proporlo al presidente della Repubblica. Napolitano ha fatto sapere di non avere ancora avuto "alcuna lista di nomi", anche se ufficiosamente circolano da giorni quelli di Frattini e Brunetta. Staremo a vedere.
Intanto per Silvio Berlusconi arriva l’ennesimo "regalino" da parte della compagnia aerea low cost, Ryanair, che punta su di lui per la sua nuova campagna pubblicitaria: "Ho 560 milioni di buoni motivi per scappare", è lo slogan scritto al fianco di una caricatura del premier, involontario testimonial di alcuni voli economici dal costo di 8 euro. La politica italiana continua a far parlare di sè anche oltre confine. Con un’estate rovente alle porte, la voglia di riprendere il lavoro a settembre non è poi tantissima. Ma bisognerà farlo. Silvio lo sa: questa estate, c’è da scommetterci, meno bunga bunga e più incontri politici, in vista della ripresa. Oppure no?
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