Silvio Berlusconi, che oggi ha incontrato a Palazzo Grazioli il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, per parlare di misure per lo sviluppo, è atteso in serata a Bruxelles, dove domani si svolgerà il vertice europeo. Intanto oggi è la giornata delle anticipazioni che arrivano dall’ultimo libro di Bruno Vespa, "Questo amore", edito da Mondadori. Il presidente del Consiglio torna a puntare il dito contro certa magistratura: molte volte "il Csm ha agito di fatto da terza Camera, pretendendo di giudicare cosa il Parlamento e il governo debbano o non debbano fare, con cio’ stravolgendo il principio della divisione dei poteri". Il premier parla delle prevaricazioni da parte di alcuni magistrati politicizzati. "Gli esempi potrebbero continuare". "Quando in un paese democratico si arriva a violare il domicilio del presidente del Consiglio, e a considerare possibile indiziato di reato chiunque vi faccia ingresso, significa che il livello di guardia e’ stato ampiamente superato, e che e’ giunto il momento di ristabilire una reale separazione fra i poteri e gli ordini dello Stato. Io comunque non ho alcun timore di farmi giudicare". Il Cavaliere precisa: "Davanti ai magistrati non sono mai fuggito, e la montagna di fango delle accuse piu’ grottesche e inverosimili in quasi vent’anni di persecuzione giudiziaria non ha partorito un topolino: i pubblici ministeri che hanno ossessivamente indagato sulla mia vita non hanno trovato uno straccio di prova che abbia retto al vaglio dei tribunali".
Sul caso Taratini – Lavitola: "La cosa sgradevole è che l’opinione pubblica abbia avuto l’impressione che Tarantini invitasse a casa sua alcune ospiti per essere ricambiato con favori presso enti e istituzioni pubbliche, come Finmeccanica e la Protezione civile". "Non ho reso un solo favore di questo tipo a Tarantini – risponde Berlusconi – . Non l’ho assolutamente presentato e messo in contatto con persone di Finmeccanica. Un giorno lo sentii al telefono mentre ero a fianco di Guido Bertolaso, glielo passai per un saluto. Ma nemmeno dalla Protezione civile Tarantini ebbe alcunché".
Berlusconi commenta alcune intercettazioni con Lavitola che riferiscono di un suo sfogo in cui diceva: "Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il Palazzo di giustizia di Milano, assediamo "Repubblica"". "Un’assurdità", spiega l’uomo di Arcore. "Per l’ennesima volta e’ stato vergognosamente travisato il senso della conversazione, che andava esattamente nella direzione opposta". "Ogni comportamento o manifestazione eversiva e’ esecrabile. Figuriamoci – dice Berlusconi – se me ne voglio intestare una o capeggiarla. Ho denunciato gli incredibili livelli di violenza raggiunti da un nutrito gruppo di facinorosi nella manifestazione di Roma del 15 ottobre, chiedendo l’individuazione e la punizione dei violenti. Quindi, lo ribadisco, io non ambisco ad alcuna rivoluzione, se non a quella liberale".
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