Dario Signorini, presidente del Comites di Buenos Aires, l’organismo di rappresentanza della comunità italiana presso le autorità diplomatiche e consolari, riferendosi al nuovo decreto che limita la cittadinanza, diventato legge dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ha dichiarato: “Non finisce qui, la lotta continua: faremo ricorso alla Corte costituzionale italiana”.
Per Signorini quella recentemente approvata “è una legge ingiusta e arbitraria. Sono cose che la premier Giorgia Meloni e il Consiglio dei ministri dovrebbero spiegare”, ha detto ancora in un’intervista al canale televisivo A24 della capitale.
Il dirigente ha espresso disappunto per la normativa attuata, perché “si tratta di una palese restrizione che ostacola lo ius sanguinis“.
“Nel 2024 al teatro Coliseo ho sentito Giorgia Meloni, in visita ufficiale in Argentina, dire che avrebbe risolto i problemi sorti tra i cittadini italiani e i governi precedenti”, ha ricordato Signorini, sottolineando la contraddizione.
“Ora – ha aggiunto – esce questo decreto e i legislatori come il deputato Franco Tirelli, nato in Argentina ed eletto (con il MAIE, ndr) nella circoscrizione Estero, definiscono ipocrita la posizione della presidente del Consiglio“.
“Il presidente argentino Javier Milei ha recentemente ottenuto la cittadinanza ed è pronipote di italiani. Sono queste le cose che danno fastidio e indignano”, ha concluso.