La diatriba mediatica sulle adozioni di bambini che ha fatto irritare Elton John contro Dolce&Gabbana è a mio parere ridicola. Ormai viviamo in un mondo che non permette di pronunciare un’opinione senza essere aggrediti o insultati. Il tema, delicatissimo, ha causato, come spesso accade, la formazione di due diversi schieramenti: uno a favore di Elton John e uno contrario. Il cantante che boicotta i vestiti degli stilisti siciliani e qualcun altro che non acquisterà i dischi del cantante inglese.
In questo primaverile e stupido caso, io ho deciso di boicottare entrambi, anche se sto con la famiglia tradizionale. Elton John lo amo come artista, amo moltissime sue canzoni meravigliose e sono stato tre volte a vedere suoi concerti, ma sappiamo tutti che i due bimbi fatti mettere al mondo su commissione non avranno mai un padre e una madre. Immagino inoltre che i due individui, Elton e suo marito, non saranno molto presenti come genitori, e il loro posto sarà stato preso da baby sitter full time. Siamo molto vicini all’egoismo più che all’amore.
L’omosessualità è una cosa e le adozioni sono un’altra. Le adozioni di bimbi abbandonati sono una cosa e la procreazione con uteri altrui è un’altra. Come vediamo il tema è estremamente delicato e non saranno certo due stilisti e un cantante a risolverlo. Quindi boicotterò Elton John e anche i due stilisti. Questi ultimi non mi avranno come buon cliente anche perché, proprio ieri, a Cannes, mi sono fermato davanti alla loro vetrina e ho notato uno scialle da quasi cinquemila euro. Ecco perché io boicotto certe firme. Probabilmente anche se fossi multimilionario non spenderei cinquemila euro per un capo di abbigliamento che vale centinaia di volte di meno. Esistono nelle vetrine di questi signori e dei loro colleghi striminzite magliettine vendute a mezzo stipendio di un operaio e fatte forse in Cina a cinque euro cadauna. Per questa ragione boicotterò entrambi.
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