Matteo Renzi debutta all’estero nella sua prima missione internazionale da premier. E lo fa scegliendo la Tunisia, paese simbolo della primavera araba, lanciando un messaggio chiave della sua politica estera, dove il Mediterraneo e’ al centro perche’ "non e’ una frontiera, non e’ un confine ma e’ il cuore dell’Europa. E il mare nostrum per noi ha rilevanza strategica. Abbiamo scelto la Tunisia per dare anche ai nostri colleghi Ue un segnale". "Ci sara’ tempo per andare a Bruxelles…", aveva detto il premier con una battuta annunciando, poco dopo il voto di fiducia alla Camera, la sua visita che lo portera’ domani a Tunisi per una serie di incontri istituzionali – dal primo ministro al presidente dell’assemblea costituente a quello della Repubblica – e che lo vedra’ anche partecipare anche un incontro con la societa’ civile. Con le donne, in prima battuta, che nella nuova costituzione tunisina, approvata poco meno di un mese fa, hanno raggiunto il traguardo della parita’.
Tra le poche cose che Renzi ha portato a Palazzo Chigi c’e’ una foto di Giorgio La Pira, il ‘sindaco santo’ di Firenze negli anni ’50 che con i suoi ‘Colloqui mediterranei’ promosse la riconciliazione tra le religioni e il ruolo chiave della regione. E su quel solco il premier ha deciso di ‘aprire’ la sua stagione di politica estera istituzionale. Perche’ se Bruxelles e i rapporti con l’Europa sono cruciali, altrettanto lo e’ il Mediterraneo: l’Europa deve cambiare – e’ il suo ragionamento – passando dalla logica del rigore a quella della crescita e dell’occupazione e va superato quel ‘ce lo chiede l’Europa’ con ‘lo chiediamo noi all’Europa’. Una sfida la sua che passa anche, a pochi mesi dalla prossima presidenza Ue, nel considerare il Mediterraneo veramente "il Mare Nostrum, dialogando – ripete da sempre – con le sponde africane con un linguaggio nuovo di cooperazione ma anche di potenziale sviluppo". Dialogo che l’ex sindaco ha voluto iniziare subito. Facendolo proprio dal paese della ‘rivoluzione dei gelsomini’ che ha dato il via alle primavere arabe ed ha gia’ approvato una costituzione considerata tra le piu’ avanzate del mondo arabo. E con un agenda – quella di domani – fitta di appuntamenti: dal Presidente ad interim della Repubblica Tunisina, Moncef Marzouki, al primo Ministro Mehdi Jomaa e quello dell’Assemblea Nazionale Costituente, Mustapha Ben Jaafar. Senza dimenticare la societa’ civile, quella da cui e’ partito il germe del cambiamento, con particolare attenzione al mondo femminile che Renzi incontrera’ domani pomeriggio al Cafe’ des Nattes nel Villaggio di Sidi Bou Said. E, ancora, la comunita’ imprenditoriale italiana in Tunisia con la quale e’ previsto un incontro al termine della visita per fare il punto sulle opportunita’ e le potenzialita’ del paese anche con il Presidente della Confindustria tunisina Whaida Boucha Maoui.
Una ‘prima’ all’estero per Matteo Renzi – che lascia per una mezza giornata Roma mentre alla Camera si discute di Italicum – che apre il sipario su una fitta lista di appuntamenti internazionali. A cominciare da giovedi’ quando e’ atteso a Bruxelles per il vertice straorinario sull’Ucraina. E poi, a stretto giro, il vertice italo-tedesco a Berlino dalla Merkel, il suo primo Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo e l’incontro, il 27 a Roma, con Barack Obama in occasione della visita dal Papa.
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