Berna – Promuovere la lingua italiana in Svizzera, favorendo l’appoggio delle stesse istituzioni elvetiche. Con questo obiettivo si è riunita sabato 19 settembre a Berna l’Asdli, Associazione svizzera della lingua italiana, in un’assemblea presso la Missione Cattolica Italiana durante la quale il comitato direttivo ha annunciato le prossime iniziative e che ha visto la partecipazione del deputato democratico eletto all’estero, Alessio Tacconi, residente proprio in Svizzera.
Tra le idee proposte dal presidente dell’associazione Pietro Gianinazzi, anche la creazione di un comitato scientifico federale in seno all’Asldi con l’obiettivo di coinvolgere tutti i cantoni nel perseguimento della causa dell’italofonia. Già, perché se è vero che le istituzioni italiane desiderano sostenere la lingua italiana nel mondo, già oggi la quarta più studiata all’estero, perché non partire proprio dalla Svizzera che la annovera tra le sue tre lingue ufficiali?
Per dare una riposta a questo interrogativo, l’Asdli ha annunciato di aver interpellato già i rappresentanti delle comunità italiane. “Abbiamo avuto diversi incontri con il Comites per trovare una linea di collaborazione – ha spiegato Gianinazzi -, per coordinarci con chi fa attività sul territorio, per questo abbiamo contattato anche l’ufficio federale per la cultura”. “Abbiamo solamente tre anni di vita – ha proseguito il presidente, ricordando come l’Asdli fosse nata nel gennaio 2013 – ma proprio per questo possiamo offrire la dinamicità dei giovani, una caratteristica che le realtà istituzionali e consolidate forse hanno perso”.
“In occasione delle elezioni politiche elvetiche – ha spiegato Gianinazzi – abbiamo proposto un questionario in tre lingue ai partiti svizzeri che, a loro volta, li hanno inviati ai rispettivi candidati i quali ci hanno fatto avere le loro risposte. Si è trattato di un metodo per stabilire un primo contatto, da coltivare in seguito, con i futuri parlamentari che si sono dimostrati realmente interessati alla promozione della nostra lingua”. “Oggi lanciamo una crociata di quattro anni per promuovere lingua italiana a nord del San Gottardo, dopo il questionario ai partiti svizzeri promuoveremo altre iniziative per sostenere la diffusione dell’italofonia”.
L’importanza dei rapporti tra Italia e Svizzera è tornata più volte nei discorsi degli associati. “Tutta l’operatività passa a livello politico, il fatto di aver contattato i partiti svizzeri ci apre un canale di dialogo, vogliamo essere dinamici – ha dichiarato Pietro Gianinazzi a ItaliaChiamaItalia a margine dell’incontro -. Le strutture più consolidate non danno spesso nuovi input, amministrano attività ma non ne propongono di nuove come, ad esempio, un programma di promozione della lingua a Nord delle Alpi, se in cinquanta anni non lo hanno mai fatto, è evidente che non lo faranno mai”.
“A noi manca ciò che hanno gli altri enti istituzionali, ossia i finanziamenti e la possibilità di attuare le nostre idee. In pratica, abbiamo le idee ma poche risorse per realizzarle, per le istituzioni è invece il contrario, per questo lancio un appello e dico: uniamo le nostre forze e otterremo il massimo, ossia il rilancio dell’italofonia al di là delle Alpi”.
“Sto notando un risveglio di interesse per questa lingua, specialmente negli svizzeri e nei tedeschi – ha spiegato la vicepresidente Asdli, Manuela Orrigo, a ItaliaChiamaItalia a margine dell’incontro -. Nel Ticino si impara l’italiano, il francese, il tedesco e anche l’inglese, bisognerebbe esportare questo modello agli atri cantoni, bisogna collaborare con le persone già sensibilizzate, i questionari che abbiamo prodotto ci servono proprio per capire su quali candidati puntare, chi e realmente interessato”.
L’incontro si è poi concluso con una conferenza su ‘La pasta, storia, origini ed evoluzione’ a cura di Tindaro Gatani. Il ricercatore e scrittore ha ripercorso tutte le tappe storiche dell’alimento più amato dagli italiani svelando anche alcuni aneddoti poco noti come, ad esempio, il fatto che la pasta, inizialmente, veniva mangiata solamente in brodo e che fino a pochi secoli fa non era consentito l’utilizzo della forchetta, poiché la Chiesa riteneva che la sua forma ricordasse le corna di un diavolo. Tra i prossimi appuntamenti Asdli, una conferenza in collaborazione con la Dante Alighieri di Berna prevista per martedì 27 ottobre.
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